
Girl in the Machine è una delle nuove produzioni della XX edizione di TREND – Nuove frontiere della scena britannica, festival a cura di Rodolfo di Giammarco, in scena al Teatro Belli dal 9 al 14 novembre
Non sento niente…non riesco a smettere di pensare: Polly è già da subito la Girl in the Machine, la ragazza (perduta) nella macchina, evocata dal titolo originale dell’opera di Stef Smith. Un corpo che ha perso i propri confini e i propri desideri, ancor prima di annientarsi totalmente nell’oggetto da cui diventa disperatamente dipendente: la misteriosa black box.
A trattenerla e ritrascinarla invano alla vita è Owen, il marito, un po’ Orfeo e un po’ Caronte. Infermiere a contatto quotidiano con la fisicità della morte ma, di contro, pulsante di vita e desiderio.
Nella regia di Maurizio Mario Pepe i due protagonisti sono rispettivamente interpretati da Liliana Fiorelli ed Edoardo Purgatori, in un passo a due, se così ci permettete di chiamarlo, dalla crescente intensità emotiva.
Una scenografia minimalista – una sedia, una scrivania e un divano – lascia infatti il dovuto spazio a due performance in cui il corpo è tutto e diventa centrale, esternando anche un continuo bisogno di movimento (supervisionato da Jacqueline Bulnes) e di contatto.
L’incontro/scontro tra l’Owen di Edoardo Purgatori e la Polly di Liliana Fiorelli è infatti lo scontro tra il bisogno di presenza e il bisogno dell’annullamento. È la disperata ricerca di normalità in una condizione di addiction – dipendenza – che in questo caso prende la piega della distopia fantascientifica, tra Black Mirror e Asimov.
Lo fa in un tempo ellittico e rapidissimo – scandito dal solo alternarsi delle luci – che incrementa per questo la sensazione di ineluttabilità e di perdita di qualsiasi speranza o appiglio al Reale fino al climax finale, in cui la forza dei due interpreti investe di petto il pubblico in sala.

Informazioni utili
GIRL IN THE MACHINE è uno spettacolo di Stef Smith, drammaturga scozzese, tradotto e diretto per il TREND da Maurizio Mario Pepe. Con Liliana Fiorelli e Edoardo Purgatori.
Voce Black Box di Patrizia Salmoiraghi; supervisione movimento di Jacqueline Bulnes; scenografo: Nicola Civinini; sound design: Lorenzo Benassi. Una produzione Khora Teatro / La Forma dell’Acqua.
In scena al teatro Belli di Roma dal 9 al 14 novembre, alle 21.00. Consigliamo la prenotazione: a questo link trovate i contatti del Teatro.
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