Sinfonia Infernale di Hurricane. Edito da 24 ORE Cultura
Sinfonia Infernale di Hurricane. Edito da 24 ORE Cultura

Qualche tempo fa vi parlavo di Sinfonia Infernale, graphic novel firmata da Hurricane e edita da 24 ORE Cultura. Un viaggio per immagini nell’universo colorato e surreale di Hieronymus Bosch, con pagine inondate di deliri grafici perturbanti e trascinanti e una nuova lettura per le figure e le forme del pittore.

Ho avuto il piacere di approfondire questo lavoro facendo qualche domanda a Hurricane, all’anagrafe Ivan Manuppelli (Milano, 1985), anche autore per il manifesto e in passato per FrigidaireIl MaleLinusSplatterMineshaft. Attualmente disegna per la testata La Revue Dessinée Italia.

In cosa ti senti affine al pittore fiammingo Hieronymus Bosch?

Amo Bosch principalmente per tre aspetti: il saper unire il macabro alla satira sociale, in modo incisivo ma sempre ironico, le tematiche infernali preponderanti e l’affollamento di particolari e personaggi in ogni scena. Credo di aver scoperto la sua opera grazie a Jacovitti, da piccolo, quando avevo letto da qualche parte che per le sue famose “panoramiche” era da considerarsi una specie di “Bosch moderno”.

Da anni copiavo alcuni suoi particolari per le mie storie, soprattutto i suoi “grilli”, quei mostriciattoli costituiti da teste umane e pezzi di animali che sono ricorrenti nell’iconografia medievale e che Bosch ha elevato a personaggi vitali e iconici.

Ti ha attratto subito l’idea di perderti nel suo mondo o ti ha spaventato?

Mi ha elettrizzato. La difficoltà è stata nel tradurre quell’universo meraviglioso, e irraggiungibile, in un linguaggio a fumetti che non risultasse una opaca scimmiottatura.

Come hai organizzato il lavoro di rappresentazione in relazione alle sue opere dense di dettagli? Come sei riuscito a conciliarle alla tua visione altrettanto ricca di particolari?

Ho cercato di studiarmi tutte le scene particolari. Mi sono procurato un bel libro tedesco con delle riproduzioni giganti dai suoi quadri principali e ho cercato di assimilare ogni personaggio possibile, cercando di non fare una semplice copia ma renderlo un personaggio nuovo e contemporaneo.

Ma è stato necessario anche studiarli, quei quadri, perché se no sarebbe venuto un lavoro arido, un compitino. E a me piace andare fino in fondo, immergermi totalmente nelle cose per crederci.

Fondamentali, per scrivere e disegnare la storia, sono stati i bellissimi e controversi libri di Wilhelm Fraenger (Il regno millenario di Hieronymus Bosch e Le tentazioni di Sant’Antonio), che danno una interpretazione particolareggiata di ogni scena.

Ti è piaciuto tornare a rappresentare uno scenario affetto da una forte crisi e ricco di nevrosi attraverso le influenze dell’arte di Bosch?

Credo che società di oggi abbia le stesse facce grottesche e le stesse inclinazioni infernali di quelle che poteva osservare lui. Basta andare nei posti giusti, con gli occhi giusti, e arriveranno da sè. Mi ha divertito però, nel mio piccolo, immaginare quali spaccati della società di oggi avrebbe approfondito Bosch nel 2022: i riders schiavizzati dai consumatori ingordi? Il turbocapitalismo che sta distruggendo le città? Le slot machine e gli smartphone?  Il covid?

Sinfonia Infernale è il libro che volevo disegnare da sempre. Ci sono alcune soluzioni grafiche e narrative che sono una costante del mio modo di raccontare: apparizioni infernali grottesche, horror vacui, umorismo macabro, e anche una importante dose di psichedelia. Bosch ha aperto le strade a gran parte degli autori che amo e che in tutti questi anni ho cercato di assimilare: Buzzati, Bulgakov, Jacovitti, Tom Bunk, Wolverton, Svankmajer

Oltre alle collaborazioni con le numerose riviste a cui prendi parte, hai altri progetti in cantiere?

Sto lavorando a uno strano libro che mi è apparso in sogno, una raccolta di cadaveri squisiti surrealisti in grado di generare infinite biografie vere e inventate.

Inoltre, ogni venerdì lavoro a una nuova storia della mia serie I Sopravvissuti per il quotidiano il manifesto (https://ilmanifesto.it/hurricane). E sto ultimando anche un progetto collettivo, un grande almanacco della rivista Čapek, che mi autoproduco assieme ad amici e artisti straordinari : https://www.capekmagazine.org/.

Poi mi occupo dei miei laboratori, tenendo in tutta Italia un Corso di Fumetto per Stomaci Forti, un laboratorio sperimentale che è una sorta di redazione itinerante.

In attesa di scoprire tutto sui nuovi progetti di Hurricane continuate a seguire FRAMED, siamo anche su Instagram e Facebook!

Silvia Pezzopane
Ho una passione smodata per i film in grado di cambiare la mia prospettiva, oltre ad una laurea al DAMS e un’intermittente frequentazione dei set in veste di costumista. Mi piace stare nel mezzo perché la teoria non esclude la pratica, e il cinema nella sua interezza merita un’occasione per emozionarci. Per questo credo fermamente che non abbia senso dividersi tra Il Settimo Sigillo e Dirty Dancing: tutto è danza, tutto è movimento. Amo le commedie romantiche anni ’90, il filone Queer, la poetica della cinematografia tedesca negli anni del muro. Sono attratta dalle dinamiche di genere nella narrazione, dal conflitto interiore che diventa scontro per immagini, dalle nuove frontiere scientifiche applicate all'intrattenimento. È fondamentale mostrare, e scriverne, ogni giorno come fosse una battaglia.