La Canzone della Terra, Wanted Cinema, Credit Dag Asle Mykløen
La Canzone della Terra, Wanted Cinema

Dopo essere passato in sala il 15, 16 e 17 aprile con Wanted Cinema, La canzone della terra (Songs of Earth) di Margreth Olin torna al cinema oggi in occasione del 54esimo Earth Day.

Prodotto da Liv Ullmann e Wim Wenders, nonché candidato ufficiale della Norvegia per la categoria “Miglior lungometraggio internazionale” alla 96a edizione degli Academy Awards nel 2024, il documentario si dispiega in una riflessione profonda a proposito della ciclicità dell’esistenza, che ben si accorda a quella della natura, instaurando un legame fortissimo raccontato attraverso il senso di appartenenza, e la meraviglia di scoprirsi fin troppo minuscoli se rapportati all’imponenza della Terra, vasta e incontrollabile.

Melodie di acqua, ghiaccio e voci

La canzone della terra risuona in due sensi: nella Terra appunto, dove ghiaccio, acqua, foglie e rocce intonano una sinfonia ipnotica di suoni che percepiamo come un messaggio in codice, e in strofe antiche, cantate da una coppia che abita da sempre nella valle di Oldedalen (nella parte occidentale Norvegia), e che sono i genitori di chi orchestra tutto dietro la macchina da presa, Margreth Olin.

Le voci dei due si intonano al canto della Terra, ponendosi in ascolto, custodendo e comunicando il valore della memoria di quelle vallate e della loro famiglia, che le abita da più di 100 anni. La regista torna a casa dopo un lungo periodo di distanza per passare del tempo con suo padre e sua madre, raccogliendo la ricchezza della loro narrazione attraverso un anno di riprese, scandito dalle quattro stagioni e da un incipit e un epilogo.

Sarebbe un errore dire che in un luogo del genere basti poco per impressionare gli spettatori, un paio di droni, un ghiacciaio che si sfalda, la forma instabile delle cascate, eppure ne La canzone della terra a fare la differenza è lo scandagliamento poetico della ciclicità, della vita e della natura, che si assomigliano, che si abitano a vicenda. La scrittura del documentario è perfettamente equilibrata; come fosse un poema di rime che combaciano senza mai rendersi scontate. Mentre gli occhi si riempiono, l’emozione esplode come un vecchio ricordo che ritorna in superficie, spiazzando chi guarda e al tempo stesso accogliendolo.

La Canzone della Terra, Wanted Cinema
La Canzone della Terra, Wanted Cinema, Credit Dag Asle Mykløen

Parte della storia

Concludiamo il film con un appello di speranza, il momento in cui mio padre pianta un nuovo seme accanto all’albero che suo nonno depose 130 anni prima.

Margreth Olin

L’epidermide umana viene indagata come la superficie del lago ghiacciato o della terra frammentata, e la morte è presente come parte integrante di un viaggio per il quale sentirsi incredibilmente fortunati.

La guida del film, il genitore di 84 anni, cammina lentamente, ascolta ciò che lo circonda, ne prende parte. Il luogo che ci mostra, che continua a vivere secondo le proprie regole (quasi) incontaminato, è lo scenario in cui le memorie si incontrano, dimostrando quanto sia importante fare attenzione ad ogni crepitio, al rumore del vento, agli impercettibili movimenti della natura nel tempo.

La canzone della terra (Songs of Earth) di Margreth Olin è un’esperienza visiva che si affida alle emozioni di un padre, grato di ciò che lo circonda.

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Silvia Pezzopane
Ho una passione smodata per i film in grado di cambiare la mia prospettiva, oltre ad una laurea al DAMS e un’intermittente frequentazione dei set in veste di costumista. Mi piace stare nel mezzo perché la teoria non esclude la pratica, e il cinema nella sua interezza merita un’occasione per emozionarci. Per questo credo fermamente che non abbia senso dividersi tra Il Settimo Sigillo e Dirty Dancing: tutto è danza, tutto è movimento. Amo le commedie romantiche anni ’90, il filone Queer, la poetica della cinematografia tedesca negli anni del muro. Sono attratta dalle dinamiche di genere nella narrazione, dal conflitto interiore che diventa scontro per immagini, dalle nuove frontiere scientifiche applicate all'intrattenimento. È fondamentale mostrare, e scriverne, ogni giorno come fosse una battaglia.

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