MOON KNIGHT
Oscar Isaac as Marc Spector/Steven Grant in Marvel Studios' MOON KNIGHT, exclusively on Disney+. Photo by Csaba Aknay. ©Marvel Studios 2022. All Rights Reserved.

Come ogni mercoledì, continua il consueto appuntamento con la serie tv Moon Knight, arrivata al penultimo episodio. Questa volta Marc e Steven sono impegnati in un viaggio introspettivo in quello che è il loro passato, indagando sulle scelte che hanno compiuto e che hanno influenzato il loro cammino.

Tanta confusione

Dopo la fine che ci era stata presentata la scorsa settimana, l’unica costante rimasta nella testa di noi spettatori è stata una: perplessità. Come mai Steven e Marc sono due persone distinte? Come mai sembrano trovarsi in un manicomio? Tutto quello che ci è stato mostrato fino ad ora è accaduto davvero oppure è stata tutta una macchinazione creata dal cervello del nostro protagonista? Dopo una settimana, passata a fare teorie e supposizioni, le nostre domande trovano finalmente una risposta, anche se la confusione non svanisce.

Marc e Steven si rendono conto di essere morti dopo che Harrow (Ethan Hawke) gli ha inferto un colpo mortale di arma da fuoco, e scoprono di essere nel regno dell’aldilà, in attesa del loro giudizio prima di unirsi a tutte le altre anime. Un regno che però ha un aspetto alquanto bizzarro; ci troviamo infatti in un manicomio guidato da Harrow che ne è il capo, composto da stanze dietro a cui si celano momenti chiave del passato del protagonista. Quello che però aveva l’intento di risultare chiaro, è in realtà più complesso si quel che credevamo. Si crea così una penultima puntata che, più che indirizzarsi verso una chiusura, sembra l’inizio di qualcos’altro.

Un passato che comincia a raccontarsi

Fino ad ora del passato di Marc/Steven sapevamo poco o nulla. Presentato sempre in frammenti e mai analizzato a fondo, il ritratto completo che avevamo potuto crearci del protagonista era parziale. Con questo episodio tutto cambia perché proprio questo passato è il protagonista principale, e grazie a vari flashback “nascosti” dietro alle porte del manicomio, abbiamo potuto scoprire l’origine del disturbo dissociativo di Marc, le circostanze che lo hanno favorito, la sua personalità principale, il rapporto con sua madre (molto spesso nominata da Steven), ma soprattutto l’origine di Moon Knight.

Gli amanti dei fumetti, ma anche chi, in cerca di risposte, era andato ad indagare sulla storia di questo eroe, già sapevano il come e il perché della trasformazione di Marc in Moon Knight, ma nella serie era stato solo accennato nel secondo episodio e mai era mostrato. Finalmente, anche se in una breve sequenza, troviamo una risposta anche a questo.

Curioso rimane senza dubbio il trattamento fornito a tale questione. Da una serie tv con questo titolo, d’altronde, tutti si aspettavano un prodotto incentrato su di lui e sulle sue imprese, questione invece passata in secondo piano, e di Moon Knight a tratti nemmeno l’ombra.

Un confronto sempre più palese

La bravura di Oscar Isaac nei panni del protagonista è ormai sempre più palese e papabile, soprattutto in questo episodio dove Marc e Steven ci vengono mostrati per la prima volta separati. Le differenze tra le due personalità sono maggiormente visibili e gli scambi di battute tra i due sono alcuni dei momenti migliori della puntata. Scopriamo così che Marc è la personalità dominante mentre Steven è l’alter ego rubato da un film per nascondersi dalla realtà negativa che circondava il Marc bambino. 

Affrontare il proprio passato e ristabilire l’equilibrio sono le chiavi per poter tornare tra i vivi, ma inaspettato è il destino di Steven. Quest’ultimo infatti deve scomparire per poter permettere a Marc di salvare il mondo: proprio il momento in cui Steven si sacrifica dopo una piccola battaglia, che costituisce l’unico momento d’azione presente (e quello più coinvolgente), lascia a bocca aperta, mentre il finale con Marc in un campo di grano illuminato da una luce giallastra, triste e demoralizzato, confonde e lascia un amaro in bocca, con la percezione che in questa serie nulla di rilevante sia accaduto.

Difficile è senza dubbio il compito dell’ultima puntata, che dovrà dare una risposta adeguata e un finale meritevole ad una serie che con i primi due episodi era riuscita a catturare l’attenzione di molti, andandosi poi a perdere con il tempo, creando un prodotto buono ma a tratti troppo dispersivo.

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Rebecca Fulgosi
Mi chiamo Rebecca, classe 2000 e ho una passione smisurata per il mondo della settima arte. Studio alla facoltà di Beni Culturali con il sogno di diventare critica cinematografica, perché guardare film è una delle cose che mi riesce meglio. Il mio genere preferito è L’horror insieme ai cinecomic di cui sono appassionata sin da piccola. Tra i miei film preferiti: "La La Land", C’era una volta a ...Hollywood", "A Star is Born", "Jojo Rabbit" e "Titanic". Le mie serie preferite, "American Horror Story" e "La casa di carta".