NAVALNY, un film di Daniel Roher, I Wonder Pictures, IWONDERFULL
NAVALNY, un film di Daniel Roher, I Wonder Pictures, IWONDERFULL

l’11 aprile 2022 fu presentato al mondo il documentario Navalny, diretto da Daniel Roher; il 12 marzo dell’anno seguente avrebbe vinto l’Oscar per il miglior documentario. Tuttavia il 16 febbraio del 2024, due mesi fa, il film ha assunto un ulteriore e tragico significato: è diventata la testimonianza di chi ha pagato con la sua vita la battaglia per la libertà della Russia, la battaglia contro l’oppressione di Putin.

Dal momento che Navalny ha deciso di tornare, dobbiamo dargli il benvenuto. Perché ora è il simbolo della libertà della Russia.

cittadina russa

Un uomo dei suoi tempi

Il documentario ricostruisce gli eventi appena precedenti e successivi all’avvelenamento di Navalny nell’agosto del 2020, quando ormai era identificato a livello globale come il leader dell’opposizione alla dittatura putiniana.

Seguiamo la sua riabilitazione, la profonda fiducia che la moglie Yulia ripone in lui e nella sua battaglia. Dopodiché assistiamo al meticoloso lavoro di Navalny e del suo team nel ricostruire e svelare la rete di spie governative che ha ordito il suo tentativo di assassinio con l’agente nervino Novichok, firma degli omicidi politici di Putin; sembra un film di spie e invece è la triste realtà che incontrano gli oppositori del dittatore.

Poi vediamo il segno del suo coraggio, la decisione di tornare in patria nonostante tutto, di combattere il suo nemico sul suolo del paese da cui entrambi provengono; Navalny non è stato avvelenato o ucciso in esilio, ma in Russia, in patria.

NAVALNY, un film di Daniel Roher, I Wonder Pictures, IWONDERFULL

Per tutto il film Navalny sorride, si burla dei suoi nemici; non ha paura di loro perché sa di essere temuto dal Cremlino, e questa è la sua forza. Di lui resta l’immagine di un politico sorridente e ispirato, conscio che la sua vita è votata ad una nobile causa. Oggi è triste avere la conferma storica delle sue parole, poiché la paura della dittatura è stata tale da incarcerarlo, isolarlo e infine ucciderlo.

La verità sulla sua morte emergerà ufficialmente tra molti anni, quando la Russia sarà di nuovo un paese libero, fino a quel momento possiamo solo ripercorrere il cammino di sofferenza e umiliazione detentiva a cui Aleksej è stato sottoposto fino al giorno della sua morte. È tornato in Russia con la certezza che lo avrebbero arrestato, forse in carcere non l’hanno accoltellato, ma di certo lo hanno frustato a morte.

Giornalista israeliana: “Si sente un eroe che torna in patria?”

Navalny: “Mi sento un cittadino russo che ha tutto il diritto di tornare a casa.”

Non arrendersi mai (никогда не сдаваться)

L’orribile tempo che è passato dall’uscita di questo grande documentario mi mette con le spalle al muro sulla natura temporale dei verbi per parlarvi del suo protagonista.

Navalny è stato un grande uomo e ora è un martire; sepolto il suo corpo, gli sopravvive il sogno di una Russia libera che lotta contro la corruzione politica e mette fine alle guerre in cui è coinvolta fino al midollo. Certo, la sua carriera non è stata mitologica o scevra di ombre, ci sono stati sia aspetti controversi che qualche piega oscura nella sua giovinezza politica, ma ormai parliamo di chi è morto in carcere in circostanze oscure non ben definite, ucciso in nome della libertà. Con che lucidità è possibile indagare il passato di chi che a poco più di 40 anni è stato ucciso per i suoi ideali?

Il documentario di Daniel Roher ci mostra la differenza che può fare un semplice messaggio sui social, un appello alla verità e alla libertà nel momento in cui tutti gli altri mezzi di comunicazione vengono censurati dalla dittatura. L’intera battaglia di Navalny e del suo team è online e ricostruibile, un monumento alle nuove vie della resistenza e dell’opposizione; se censurano giornali e televisione, la verità verrà alla luce sui social e sui video.

Christo: “Penso che diventerai presidente, seriamente, dopo questo.”

Navalny: “Penso che dopo questo mi uccideranno sicuramente.”

Aleksej Navalny; perché i nomi sono importanti

Assurdo e tragico è il modo spersonalizzante in cui Putin e il Cremlino si riferiscono a Navalny, così come lo vediamo dal documentario; rifiutano di pronunciare il suo nome.

Oggi Navalny è una parola diversa, più triste ma anche più forte, carica di ideali e storia, carica di rabbia e tristezza. Non mi sarei mai voluto sedere in sala con la consapevolezza che le parole di Navalny fossero i messaggi di speranza di un uomo ormai morto per la libertà, un uomo che fu.

Aleksei è passato dalla cronaca alla storia troppo in fretta e troppo nell’ombra, come avviene nelle peggiori dittature. La sua lotta è un ideale che ora è stato passato a tutti noi. Putin non è tutta la Russia, ma solo la peggiore ala governativa e repressiva di un paese macellato e diviso. I notiziari sono lo specchio di una guerra dove la sofferenza è impari ma non univoca; non tutti i russi sono dei carnefici, non tutti i russi in questo momento lottano contro la pace.

Navalny è stato ucciso per far tacere quella Russia che non accettava il terrore putiniano e le istanze liberticide e aggressive che sono franate in una guerra che ormai dura da due anni. Ma quella Russia è ancora viva, è scesa in piazza commossa il giorno del suo funerale, è al nostro fianco contro l’oppressione, contro la guerra, contro la follia politica di Putin. Navalny è morto, ma la sua battaglia dovrà essere vinta, o a essere sconfitta sarà l’intera umanità.

Free at last, they took your life.

They could not take your pride.

U2, Pride (In the name of love), [tda. Finalmente libero, hanno rubato la tua vita / Ma non hanno potuto rubare il tuo orgoglio]

In breve

Il pensiero va alla moglie Yulia e i figli Dasha e Zachar, come alle vie di Mariupol e di Mosca, e ai popoli oppressi dalla dittatura e dalla guerra perpetrata da essa. E penso ai fiori sulla tomba di Navalny, meta per tutti coloro che amano, lottano e sognano la libertà. Questo documentario non è per piangere la sua scomparsa, ma per accettarne l’eredità politica, per stringergli la mano un’ultima volta e ricordarlo come l’eroe che è stato.

Non arrendetevi mai.

Navalny di Daniel Roher è disponibile in streaming su IWONDERFULL Prime Video Channel e su  iwonderfull.it.

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Francesco Gianfelici
Classe 1999, e perennemente alla ricerca di storie. Mi muovo dalla musica al cinema, dal fumetto alla pittura, dalla letteratura al teatro. Nessun pregiudizio, nessun genere; le cose o piacciono o non piacciono, ma l’importante è farle. Da che sognavo di fare il regista sono finito invischiato in Lettere Moderne. Appartengo alla stirpe di quelli che scrivono sui taccuini, di quelli che si riempiono di idee in ogni momento e non vedono l’ora di scriverle, di quelli che sono ricettivi ad ogni nome che non conoscono e studiano, cercano, e non smettono di sognare.

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