Notte Fantasma è il terzo lungometraggio di Fulvio Risuleo: un noir dai toni thriller che si svolge nell’arco di una notte, presentato nella sezione Orizzonti Extra della 79ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia
Tutto in una notte: l’incontro e l’addio tra Tarek e il poliziotto in borghese che vuole arrestarlo. Il primo è un ragazzo che controvoglia ha acquistato del fumo per i suoi amici (e che li sta per raggiungere nella notte silenziosa della periferia romana), il secondo un uomo annoiato, problematico, enigmatico, che fa salire Tarek in macchina per portarlo in centrale dopo averlo trovato in possesso della droga.
Giungeranno mai alla stazione di polizia? Solo l’arrivo dell’alba vi svelerà il finale, sicuramente non io, perché Notte Fantasma è un’avventura piena di suspense da guardare tutta d’un fiato. La distanza iniziale tra i due protagonisti si andrà via via affievolendo, dopo la condivisione di questa lunga notte insieme, vagando entrambi come fantasmi, da una cena in trattoria ad una passeggiata al cimitero.
La tensione di una notte
In Notte Fantasma molti momenti sembrano trappole oniriche dalle quali è difficile riprendere coscienza. L’incontro tra Tarek (Yothin Clavenzani) e il poliziotto (Edoardo Pesce) inizia come la punizione per una bravata adolescenziale, diventando poco a poco quello che sembra un sequestro di persona immotivato. L’atteggiamento dell’uomo, altalenante e irrequieto, porta lentamente a galla la sua depressione, un congedo dal servizio, una famiglia frammentata.
Lo scambio tra i due si articola tra scatti di rabbia e violenza, soprattutto da parte del poliziotto, che sembra voler insegnare a Tarek quanto sia difficile stare al mondo, avendo la presunzione di riuscirci in poche ore, salvandolo forse dal destino impietoso a cui lui si è ormai abituato.
Edoardo Pesce riesce a forgiare un carattere imprevedibile per un personaggio che si muove sbattendo i piedi sull’orlo di un precipizio. Quel poliziotto ci terrorizza, ma inevitabilmente, come fa Tarek, finiamo per avere compassione di lui.
La voglia spasmodica che ha il ragazzo di tornare a casa ricorda la notte di Fuori Orario di Martin Scorsese. Quel puzzle di casualità sarà l’avventura dalla quale sia Tarek che il poliziotto usciranno storditi, diversi, legati. La sincerità che si riserva ad uno sconosciuto diventa più profonda di quella nei confronti di un amico.
Autore sia della regia che della sceneggiatura, Risuleo, ci rapisce per poco più di un’ora e mezza grazie alla tensione tangibile e al crescendo di inquietudine di Tarek come risposta all’immotivato rapimento. Le strade della città si svuotano anche di quei pochi avventori notturni, i ristoranti chiudono e il buio è sempre più misterioso, mentre la macchina con i due protagonisti sfreccia verso la mattina, dove nulla apparirà più come all’inizio.
Fulvio Risuleo è anche autore, insieme ad Antonio Pronostico, di Tango, edito da Coconino.
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