Una serata cover così priva di guizzi non si vedeva da un po’, al festivàl. Nel deserto dei Tartari – e dei Tananai -, Amadeus e Gianni Morandi si aggirano persi nella tempesta di sabbia con i fiori in mano. In mezzo alle macerie di brani presi a sprangate, accoppiate discutibili e un sacco di occasioni perse, le pagelle della penultima puntata del Festival di Sanremo.
Ariete e Sangiovanni – Centro di gravità permanente
Battiato in corsivo è uno di quegli eventi a cui si assiste una volta nella vita e poi basta, tipo indovinare il verso delle prese USB al primo colpo. Ariete e Sangiovanni – vestito come un commercialista – sembrano divertirsi un mondo sul palco. Beati loro.
Voto: 4
Will e Michele Zarrillo – Cinque giorni
A differenza di altri, Will pare che almeno due o tre prove le abbia fatte prima di salire sul palco. Cerca di non strafare e lascia i vocalizzi inutili a Michele Zarrillo, che è Michele Zarrillo, che gli vogliamo dire? Il risultato, in realtà, non è affatto male: una cover pulita e intonata, il che non è scontato.
Voto: 6 ½
Elodie e Big Mama – American Woman
Per togliere ai Måneskin il primato del rock brutto e cattivo all’Ariston, Elodie ci prova con una cover mediocre, che non toglie e non aggiunge niente all’originale di Lenny Kravitz. La personalità e l’energia in parte sopperiscono alle mancanze, ma tutto rimane molto piatto. Big Mama si fa intimidire dalla sacralità del palco e non riesce ad emergere del tutto.
Voto: 6
Olly e Lorella Cuccarini – La notte vola
Qui siamo al dilemma. Siamo pronti ad ammettere che il giovinastro sbarbato Olly è uno dei pochissimi ad averci preso? Oltre alle prove, pare abbia anche speso qualche minuto in più a riarrangiare il pezzo, che dovrebbe poi essere il senso di interpretare una cover. La Cuccarini poteva pure starsene a casa, ma ha fatto presenza tirando fuori dal cappello a cilindro del trash anni ‘80 il suo balletto con le mani.
Voto: 6 ½
Ultimo e Eros Ramazzotti – Medley di Eros Ramazzotti
C’è voluto Eros Ramazzotti che sbaglia la sua stessa canzone a strappare un mini sorriso a Ultimo, che – e lo dico con un po’ di sofferenza – ha salvato la situazione. La scelta dei medley è diabolica di per sé, specialmente se poi si traducono in quattro canzoni una dopo l’altra senza il minimo tentativo di unirle o quantomeno farle fluire l’una nell’altra.
Voto: 5 ½ e Premio karaoke alla pizzeria quella sotto casa che si paga poco
Lazza, Emma Marrone e Laura Marzadori – La fine
Grande classicone di Nesli. Uno di quei melodrammi rap belli, pieno di pathos che ti fanno piangere guardando fuori dalla finestra mentre piove. Lazza ed Emma se la portano a casa senza infamia e senza lode. Quantomeno compaiono timide armonizzazioni. Nell’elettrocardiogramma piatto della serata, passa inosservata.
Voto: 7
Tananai, Don Joe e Biagio Antonacci – Vorrei cantare come Biagio
Tananai piccola canaglia torna in vita dopo il mezzo scempio della sua canzone in gara. Una cover divertente, che sveglia dal coma farmacologico indotto da Amadeus, in cui Tananai può finalmente fare Tananai. Tutto molto bello, finché Biagio Antonacci non attacca Sognami e finisce la magia.
Voto: 7, nonostante tutto
Shari e Salmo – Hai scelto e Un diavolo in me
All’ennesima conferma, ci si comincia a chiedere se ci sia una clausola in fondo al contratto di Sanremo che vieti ai rapper di rappare. Salmo – pure lui vestito da commercialista – fa una pausa dalla marchetta alla Costa per salire sul palco ad imitare Zucchero. Shari fa un sacco di “yeah” e niente più.
Voto: 4
Gianluca Grignani e Arisa – Destinazione paradiso
Nella foresta di cover caciarone da karaoke dopo sette Negroni, Grignani e Arisa sono il re e la reginetta di questa prom night in balera. In un angolo, accanto al direttore Melozzi, Beppe Vessicchio passa le cinque fasi del lutto.
Voto: 5 ½
Leo Gassman e Edoardo Bennato – Medley di Edoardo Bennato
Sull’ennesimo medley da serata-rimorchio in spiaggia con la chitarra e quattro brutte cover di Battisti, Bennato se la canta e se la suona da solo. Leo Gassman sembra il disturbatore Paolini che spunta ogni tanto, quando il cameraman si ricorda di inquadrarlo.
Voto: 5
Articolo 31 e Fedez – Medley Articolo 31
L’interessantissimo drama tra Fedez e J-Ax è finito col botto e il loro amore eterno è stato definitivamente suggellato con questo revival di quanto era bello farsi le canne al liceo negli anni ‘90. Ne avevamo bisogno? No. È stato comunque godibile? In realtà sì.
Voto: 6 ½
Giorgia ed Elisa – Luce (Tramonti a Nord-Est) e Di sole e d’azzurro
Due fuoriclasse insieme possono solo vincere. Arrangiamento da grande tradizione sanremese con i crescendo che non finiscono più per chiamare l’applauso: un assist dove Giorgia ed Elisa si sono potute sfogare per bene. Non poteva andare diversamente.
Voto: 9
Colapesce e Dimartino e Carla Bruni – Azzurro
Colapesce e Dimartino hanno usato tutto il repertorio italiano che conoscevano per il brano in gara e non rimaneva che il pezzo meno adatto di sempre ad essere coverato, specialmente in duetto. Come se non bastasse, Carla Bruni.
Voto: 5
I cugini di campagna e Paolo Vallesi – La forza della vita e Anima mia
Come si fa a prendersela coi Cugini di Campagna?
Voto: 6/7
Marco Mengoni e il Kingdom Choir – Let it be
Come se Achille Lauro l’anno scorso non avesse già dimostrato che invitare un coro gospel è la scelta più pigra che si possa fare per stupire lo spettatore medio, Marco Mengoni ci è cascato di nuovo. Nell’apoteosi dell’ovvietà e della pigrizia, Let it be è la ciliegina su una torta di esagerati melismi in cui Mengoni spara tutte le sue cartucce.
Voto: 5 ½
gIANMARIA e Manuel Agnelli – Quello che non c’è
Gianmaria con la g minuscola e l’aria sempre più spaurita tenta di misurarsi con un pezzo che francamente solo Manuel Agnelli può cantare. Quello che non c’è ha bisogno di quella grana vocale, di quell’intenzione e di quel modo lì di cantarla. Gianmaria ci prova con tutte le forze ad interpretarlo, appellandosi agli Dei del corsivo, ma fallisce.
Voto: 6 ½
Madame e Izi – Via del campo
Il dubbio che questa cover mi sia piaciuta soltanto perché è bello il pezzo in sé, c’è, inutile negarlo. Ma ammetto anche che sentire De André con l’autotune mi reca una perfida soddisfazione che cercavo da tutta la serata.
Voto: 8
Coma Cose e Baustelle – Sarà perché ti amo
Ieri ho scritto che è difficile non voler bene ai Coma Cose. Dopo stasera, forse tutto questo comunitarismo evangelico mi ha abbandonato. Una cover fatta male e cantata peggio, una grande occasione sprecata.
Voto: 3
Rosa Chemical e Rose Villain – America
Sì, era un plug anale.
Voto: 6
Modà e Le Vibrazioni – Vieni da me
È affascinante osservare il fenomeno per cui unendo i Modà e le Vibrazioni insieme quello che si ottiene sono i Modà oppure le Vibrazioni, senza che nessuno si accorga quale dei due sia rimasto e quale, invece, sia stato inglobato nell’altro.
Voto: 5 e Premio Gemelli Omozigoti
Levante e Renzo Rubino – Vivere
Nel tentativo di redimersi dal mediocre brano che ha portato in gara, Levante flexa le sue indubbie doti interpretative e vocali. Un arrangiamento che si riempie e si svuota nei punti giusti, senza orpelli non necessari. Bravi!
Voto: 7 ½
Anna Oxa e Iljard Shaba – Un’emozione da poco
Portare alla serata cover di Sanremo un pezzo proprio, che piace a tutti, che ha fatto la storia del festival e che è ormai cultura pop è l’apoteosi del “ti piace vincere facile”. Ma quando Anna Oxa apre bocca è difficile trovare qualcosa di negativo da dire. Unica nota: occasione persa per invitare Luca Marinelli nei panni dello Zingaro di Jeeg Robot.
Voto: 6
Sethu con bnkr444 – Charlie fa surf
Una destrutturazione del brano dei Baustelle in chiave scanzonata e divertente, senza troppe pretese di filosofeggiarci intorno. I bnrk44 sono i Backstreet Boys emo di cui la GenZ aveva bisogno.
Voto: 7/8
Lda con Alex Britti – Oggi sono io
Di nuovo: sei figlio di Gigi D’Alessio e non sfrutti Sanremo per sfogare il tamarro neomelodico che scorre nel tuo sangue? Lda ci prova con un Alex Britti un po’ allucinato che, proprio come Edoardo Bennato, se la canta e la suona da solo.
Voto: 5
Mara Sattei e Noemi – L’amour toujours
L’entusiasmo di sentire Gigi D’Agostino a Sanremo in tutta la sua gloria anni ‘90 svanisce alla prima nota di Noemi, che con questo pezzo e con questo genere non c’entra proprio niente. Mara Sattei se la sarebbe cavata meglio da sola, ma comunque senza sfruttare a pieno la sua ottima vocalità.
Voto: 5-
Paola e Chiara e Merk&Kremont – Medley Paola e Chiara
Per chiudere in bellezza, finalmente l’arrangiamento tamarro unz unz che aspettavamo dalle otto e mezza. Meglio tardi che mai: Paola e Chiara fanno un potpourri di trashate anni ‘90 di cui avevamo tremendamente bisogno.
Voto: 7
Colla Zio e Ditonellapiaga – Salirò
L’incubo ha la forma dei Colla Zio che saltellano imperterriti intorno a Ditonellapiaga alle due di notte su una cover di Salirò che poteva anche rimanere nel cassetto delle idee.
Voto: 5
Continua a seguire FRAMED. Siamo anche su Facebook, Instagram e Telegram!