Supereroi ©Andrea Miconi
Supereroi. Foto ©Andrea Miconi

Può essere definita una commedia umana, Supereroi, il nuovo film di Paolo Genovese, prodotto da Medusa film, che uscirà nelle sale il 23 dicembre.

Se c’è una coerenza in questo regista, è quella di fornire sempre chiare risposte, alle centinaia di domande esistenziali che emergono, dopo aver visto un suo film.

Che missione hanno questi supereroi? Basta la magia dell’inizio per rimanere insieme tutta una vita? Quanto può incidere il fattore tempo sui loro superpoteri?

Una storia d’amore tra due persone che si incontrano casualmente in una sera di pioggia, una cornice milanese che muta in base allo stato d’animo dei personaggi, passando dall’essere calda e mite a gelida e vorticosa in continui salti temporali. Questi sono gli elementi che ci vengono dati da Genovese, per poter rispondere alle nostre domande irrisolte.

Potrà l’amore sconfiggere il tempo?

Il tempo è il grande tema del film .

A differenza di The Place, dove il “deus ex machina”, chiamato a muovere i fili dell’intreccio dei personaggi, è un uomo, in Supereroi, a scandire la trama, è proprio il tempo, e di come questo possa influire nella vita quotidiana di una coppia.

Già a livello stilistico il film insiste su questo fattore. Non a caso il regista decide di improntare la narrazione su linee temporali differenti: il passato sovrapposto a momenti ed esiti del futuro, racchiudendoli in arco temporale di 20 anni. Nel racconto non c’è un vero presente, ma tutto prende forma seguendo le emozioni e le circostanze che i protagonisti hanno vissuto, anche quando erano lontani.

Ma l’imprevedibilità del normale corso degli eventi è l’unica cosa che non può essere né gestita e né controllata, in una relazione tra due persone che si amano. 

Potrà l’amore sconfiggere il tempo? Forse nemmeno un amore così forte, come quello che unisce Anna e Marco, interpretati rispettivamente da Jasmine Trinca e Alessandro Borghi, riuscirà a sconfiggere la sua condanna e i suoi imprevisti. D’altronde la vita non la si può calcolare attraverso una formula matematica. Anche nella scienza più precisa, c’è sempre l’incognita “X”, che fa saltare i piani all’interno di una relazione.

E questo Marco lo sa molto bene. Insegnando fisica, crede che ogni evento sia determinato solo da fattori precisi, e che il tempo, in realtà, non esista. Ma, ahimè, questa sua convinzione verrà meno, proprio nel momento in cui comprenderà di non averne abbastanza. “Il tempo non esiste finché non ti rendi conto di non averne più“.

Supereroi ©Andrea Miconi
Foto di scena ©Andrea Miconi

I supereroi attraverso gli occhi di Paolo Genovese

Per Paolo Genovese, oggi, i veri supereroi sono coppie. Persone che, per magia si uniscono e che, per equilibrio e stima, continuano a rimanere insieme per anni. 

Effettivamente ci vogliono dei superpoteri per riuscire a far convivere esistenze diverse e tenerle unite tutta la vita. La relazione è un insieme di ostacoli da superare. I litigi, i cambiamenti, la nascita di un figlio, sono tutte missioni, in cui ognuno usa il proprio superpotere come meglio può, cercando il perfetto equilibrio delle parti fino alla fine.

Ed è quello che accade tra i due, così diversi – lei un’anima creativa, lui un uomo di scienza – ma una perfettamente complementare all’altro. 

Ho bisogno della sua pazzia, per non impazzire io” afferma il protagonista, parlando di Anna.

Non basta però la magia dell’innamoramento iniziale, ciò che serve veramente, per restare insieme ed essere “coppia”, è l’ammirazione reciproca e il voler fare qualcosa per l’altro, senza voler nulla in cambio, se non il suo bene.

Quella stessa ammirazione che è percepibile in maniera molto forte anche dallo spettatore, proprio per il rapporto di complicità ed amicizia, che esiste anche al di fuori dal set tra i due attori protagonisti, e che ha permesso loro di poter trasmettere, in modo molto chiaro, tutte le sfumature possibili, presenti all’interno di una relazione. Trinca e Borghi portano a casa un risultato decisamente credibile, confermandosi una delle coppie artistiche più belle del nostro cinema.

Ed è così, che in un continuo viaggio tra passato e sprazzi di futuro, e sulle note dell’omonima canzone di Ultimo Supereroi, che accompagna l’intera narrazione, e che ci ribadisce il concetto di quanto “sia infame il mestiere del tempo”, non rimane che gustarci il film.

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Annamaria Martinisi
Sono il risultato di un incastro perfetto tra la razionalità della Legge e la creatività del cinema e la letteratura. La mia seconda vita è iniziata dopo aver visto, per la prima volta, “Vertigo” di Hitchcock e dopo aver letto “Le avventure di Tom Sawyer” di Mark Twain. Mi nutro di conoscenza, tramite una costante curiosità verso qualunque cosa ed il miglior modo per condividerla con gli altri è la scrittura, l’unico strumento grazie al quale mi sento sempre nel posto giusto al momento giusto.

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