Largamente anticipato e chiacchieratissimo, Tutti tranne te (Anyone but you in originale), la nuova rom-com del regista Will Gluck, è arrivata nei cinema italiani lo scorso 25 gennaio. Sydney Sweeney e Glen Powell, interpreti dei protagonisti Bea e Ben, guidano un cast composto da Alexandra Shipp, Dermot Mulroney, GaTa, Hadley Robinson, Darren Barnet, Rachel Griffiths e Michelle Hurd.
Tutti tranne te, una leggerezza necessaria
Dopo essersi incontrati casualmente e nel modo più improbabile, Bea (Sydney Sweeney) e Ben (Glen Powell), passano una notte perfetta insieme ma a causa di alcune incomprensioni finiscono con il disprezzarsi reciprocamente. Qualche tempo dopo i due si incontrano di nuovo su un volo per Sydney, diretti entrambi al matrimonio di Claudia (Alexandra Shipp), amica di lunga data di Ben, e Halle (Hadley Robinson), sorella di Bea. Per una serie di circostanze i due decidono di fingere una relazione. Bea è intenzionata a riconciliarsi con il suo ex fidanzato Jonathan (Darren Barnet), mentre Ben vuole riconquistare Margaret (Charlee Fraser) una sua vecchia fiamma, ma il destino ha in serbo qualcosa di diverso per i due.
Dopo il successo di Easy Girl (Easy A), film commedia del 2010 con Emma Stone, e di Amici di letto, lungometraggio del 2011 con Mila Kunis e Justin Timberlake, il regista Will Gluck sceglie di nuovo la strada delle rom-com e della leggerezza con Tutti tranne te. Liberamente ispirata all’opera shakesperiana Molto rumore per nulla (citata parecchio all’interno della narrazione stessa) la sceneggiatura è poco elaborata ma efficace, dritta al punto e coinvolgente. Tutti tranne te non si prende troppo sul serio in un periodo particolare dell’anno cinematografico, quello in cui l’attenzione è tutta sui grandi titoli in vista degli Oscar, ma il pubblico cerca anche freschezza, frivolezza e risate.
Tutti tranne te, ti amo e poi ti odio (e poi ti amo di nuovo)
Il confine tra odio e amore, amore e odio è labile e questo il film lo sottolinea molto spesso e lo trasferisce sulla pelle dei suoi due protagonisti, Bea e Ben. Sydney Sweeney e Glen Powell creano sul grande schermo una chimica forte e d’impatto, migliorando la loro interpretazione, il rapporto tra i loro due personaggi ma anche tutto il film nel suo complesso. Bea e Ben continuano ad oltrepassare appunto il confine tra in sentimenti, prima amandosi, poi odiandosi e infine amandosi di nuovo, imparando a conoscersi sia in situazioni comiche sia più introspettive.
La casualità e l’improvvisazione sono altre due caratteristiche principali della storia di Tutti tranne te e vengono sfruttate in diverse occasioni. Bea e Ben si incontrano casualmente e altrettanto casualmente si avvicinano, trovando subito un’intesa particolare che prima di tutto diverte il pubblico.
In breve
Tutti tranne te è un film che nel suo complesso centra in pieno il suo obiettivo, portando il pubblico ad apprezzare una storia che, seppur già sfruttata moltissime volte, riesce ancora a far ridere e coinvolgere. Non mancano certo gli stereotipi da rom-com (uno su tutti l’utilizzo della canzone-tema, in questo caso Unwritten di Natasha Bedingfield che già spopola sui social, tornando in auge dopo 14 anni dalla sua pubblicazione), ma Tutti tranne te è l’ennesima prova che la commedia romantica, se fatta bene, è ancora un genere con un pubblico solidissimo.
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