Irriducibile, testarda, irascibile, Devi Vishwakumar (Maitreyi Ramakrishnan), in ogni stagione di Non ho mai (Never Have I Ever) sembra sempre lo stesso personaggio, immutato episodio dopo episodio. È un’illusione data dalla struttura narrativa delle quattro stagioni e un trucco della sceneggiatura, che costruisce passo dopo passo la crescita di questa protagonista straordinaria, per sorprendere sempre sul finale, dove avviene la presa di coscienza definitiva, di Devi e del pubblico, su tutti i progressi compiuti e vissuti.
In questa rivelazione, come sempre, il ruolo fondamentale è quello della psicoterapeuta, la dottoressa Jamie Ryan interpretata da Niecy Nash, figura ricorrente giù dalla prima stagione e solido gancio con il reale per Devi, che spesso si lascia invece trasportare dalle sue emozioni più forti e negative.
È proprio la dottoressa Ryan a metterle di fronte i progressi e i cambiamenti avvenuti durante gli anni di liceo, tutto ciò che ha contribuito a renderla la giovane donna che è pronta adesso a lasciare Sherman Oaks verso una nuova fase della vita, quella adulta.
Il sogno di Princeton
Nella quarta stagione per la prima volta Non ho mai… si allontana dai triangoli amorosi e sentimentali, senza mai metterli del tutto sullo sfondo. Resta una commedia adolescenziale, ma ha ormai superato il punto verso cui tutte e tre le stagioni precedenti tendevano. Il focus non è più, per Devi, il primo approccio al sesso, ma una maturità diversa con cui affrontarlo e con cui affrontare tutto il resto.
Fondamentale a questo proposito è la breve introduzione del personaggio di Ethan Morales, interpretato da Michael Cimino (non il compianto regista, ovviamente, ma un giovanissimo attore di origine portoricana). È lui il terzo soggetto, fra Ben e Paxton, che permette a Devi di fare un passo ulteriore e imparare a conoscersi e a definirsi anche lontano da loro due.
Il nucleo principale di questa quarta stagione, perciò, non è l’innamoramento o la cotta adolescenziale, è il futuro, la scelta, il salto nel vuoto che arriva puntuale dopo la scuola superiore.
Per Devi è costituito dal sogno di Princeton, da tutto ciò che per lei (e per suo padre) il college in New Jersey rappresenta e dall’idea di dover allontanarsi, fino all’altra costa del Paese, per realizzarlo, dicendo addio a tutto il resto.
Imparare a gestire prima le possibili delusioni e poi l’eventuale distacco da tutto ciò che le è familiare è l’ultimo, definitivo atto della crescita di Devi.
Addio, Sherman Oaks
Un aspetto che da sempre, tuttavia, caratterizza la celebre serie di Mindy Kaling, è che nonostante la prospettiva di Devi sia predominante e spesso totalizzante, la sua non è l’unica voce che il pubblico ascolta, a partire dal voice over, recitato dalla guest star John McEnroe, il vero campione di tennis (scelto per il temperamento inquieto spesso associato a Devi). Ogni stagione ha un episodio raccontato da un personaggio o da un punto di vista diverso. Questa volta tocca di nuovo a Paxton, con la voce narrante di Gigi Hadid, in un racconto che esplora ulteriormente la paura di fallire in un ambiente nuovo e sconosciuto e la tentazione di regredire, tornare ai propri comfort pur di non sentirsi un passo dietro agli altri.
La quarta e ultima stagione di Non ho mai… tuttavia insegna che ognuno cammina al proprio passo, trovando e ritrovando la felicità quando è pronto o pronta. Eleanor, Fabiola, Trent, Ben , Paxton, Kamala, Nalini, persino la nonna di Devi: tutti i personaggi arrivano a una chiusura perfetta dei loro rispettivi archi narrativi. Una chiusura coerente con chi sono stati fino a quel momento e con chi, probabilmente, saranno.
Non avremo forse più la possibilità di vedere come continueranno le loro storie, ma è stato sufficiente vederli crescere in questi quattro anni di scuola. Un percorso di vita breve ma completo, in cui è facile riconoscersi e a cui è facile tornare, con la consapevolezza di aver trovato degli amici per sempre tra le mura dello Sherman Oaks High.
Leggi qui gli articoli sulla prima, seconda e terza stagione di Non ho mai.
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