Venezia 80. Finalmente l'alba di Saverio Costanzo.
Venezia 80. Finalmente l'alba di Saverio Costanzo.

Highlights del 2 settembre da Venezia 80: tra le nostre visioni anche Maestro, diretto da Bradley Cooper, che racconta la lunga relazione tra Leonard Bernstein e la moglie Felicia Montealegre Cohn Bernstein.

THE CAINE MUTINY COURT-MARTIAL, William Friedkin – FUORI CONCORSO

Venezia 80 è teatro anche dell’ultimo lavoro cinematografico di William Friedkin, scomparso improvvisamente lo scorso 7 agosto, The Caine mutiny court-martial presentato nella sezione Fuori Concorso. Il film ruota attorno alle vicende di alcuni membri della Marina degli Stati Uniti, quando il capitano presenta segni di instabilità mentale e viene sollevato dal comando dal primo ufficiale, affronta la corte marziale per ammutinamento in un processo ricco di tensione.

Il lungometraggio di Friedkin, basato sull’omonimo dramma in due atti di Herman Wouk, nonostante le buone premesse è caratterizzato da una narrazione estremamente lenta, appesantendo quindi la vicenda raccontata in scena. Il tutto è penalizzato dalla presenza di una sola ambientazione che, nonostante si rifaccia al teatro, non giova al lungometraggio stesso. Un vero peccato per un’opera diventata postuma, consacrazione ultima dello stesso Friedkin e di Lance Reddik, scomparso anche lui di recente e uno dei protagonisti.

MAESTRO, Bradley Cooper – IN CONCORSO

L’impresa era già riuscita cinque anni fa con A star is born, ma Bradley Cooper questa volta ci riprova e fa il miracolo, trovando forse la sua chiave d’autore. Maestro è un ritratto intimo e introspettivo della vita del direttore d’orchestra e compositore Leonard Bernstein, ma soprattutto del rapporto complicato e al contempo genuino con sua moglie Felicia. Il film attraversa tutte le fasi più importanti del loro rapporto, dal primo incontro ai tre figli avuti insieme, fino ad arrivare alla malattia della donna, ma si sofferma soprattutto su come il legame tra i due impari a svilupparsi e maturare, passando attraverso innumerevoli ostacoli.

REBECCA FULGOSI

FINALMENTE L’ALBA, Saverio Costanzo – IN CONCORSO

Finalmente l’alba di Saverio Costanzo ruota intorno alla protagonista di nome Mimosa (Rebecca Antonaci), impunemente catapultata nella Cinecittà degli anni ’50 e con il desiderio di voler fare l’attrice. Con la sua nuova opera Costanzo conferma una scrittura diretta, calda, appassionata, capace di trafiggere come una lama, ma paradossalmente, con garbo e delicatezza.

La sua Cinecittà è scenario di una lunga notte oscura, eretta da ipocrisia, morte, inganni, e da oro che non luccica. Un luogo in cui le persone sono felici di credere a ciò che non esiste, una gabbia di venialità, falsità e cocaina, dove i leoni possono essere domati esclusivamente da chi riesce a trovare l’uscita del labirinto infernale, e poter scorgere finalmente l’alba, grazie alla dignità del dissenso e alla purezza dell’ingenuità.

ANNAMARIA MARTINISI 

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