In questo episodio molto speciale: si intitola così il quinto appuntamento con WandaVision, e speciale lo è davvero
Siamo al quinto episodio di WandaVision e l’inganno è ormai svelato, è stato aperto il Vaso di Pandora di Westview. Ora guardiamo sì la sigla da sitcom che introduce la puntata, ma pienamente consapevoli del meccanismo metatelevisivo che si cela dietro di essa. Quindi guardiamo un’intro che ricorda una sitcom anni Ottanta, come Genitori in blue jeans, con occhi diversi. Se prima osservavamo il tutto con stupore misto a curiosità, chiedendoci il perché di certe scelte estetiche e concettuali, ora la nostra visione è cambiata. È con un’aria malinconica che seguiamo le vicende di Wanda e Visione sullo schermo, più che mai consapevoli che nulla è reale.
Lo scenario da divertente sitcom nasconde una drammatica realtà. Wanda non è riuscita ad accettare la morte di Visione e ha scelto di manipolare ciò che la circonda per costruire un piccolo mondo utopico dove tutto va per il verso giusto e in cui lei si è volutamente imprigionata.
Il nostro sguardo si intreccia con quello della dottoressa Lewis
Ormai la narrazione è dichiaratamente a due livelli: c’è il piano della sitcom e il piano “reale”, dove gli agenti dello S.W.O.R.D e gli scienziati osservano le vicende di Wanda, cercando di capire come intervenire. E non è certo semplice. Come è stato rilevato da Monica Rambeau, Wanda ha dentro di sé la consapevolezza di ciò che sta facendo e nega in ogni modo la realtà. Non appena qualcuno cerca di richiamare in lei i ricordi delle battaglie con gli Avengers, Thanos o Ultron, la donna diventa estremamente pericolosa. Wanda è più che mai determinata a preservare il mondo immaginario che si è costruita.
La dottoressa Lewis (Kat Dennings), ormai diventata di diritto una delle protagoniste dello show, osserva rapita le avventure immaginarie di Wanda, incarnando sullo schermo lo sguardo stupito di noi spettatori. I commenti che fa la dottoressa potrebbero essere i nostri, che osserviamo il tutto dalla comodità del divano di casa nostra.
Le molte incognite ancora rimaste fin qui
Arrivati al quinto episodio abbiamo avuto molte risposte, ma rimangono ancora numerose domande. Innanzitutto, i gemelli di Wanda e Visione: sono “reali”? E, soprattutto, sono gestibili? I due sono figli di Wanda e Visione, due creature potentissime e decisamente fuori dal comune. Saranno come i loro genitori e, soprattutto, quanto saranno grandi i loro poteri? Potenzialmente enormi, incommensurabili, e questo genera ancor di più risposte inquietanti. Non solo: i due figli di Wanda e Visione crescono a vista d’occhio, in base alle loro necessità. Certo, questo dà luogo a gag divertenti, come nel caso in cui i genitori vietano loro di avere un cagnolino prima dei dieci anni e allora crescono istantaneamente. Ma se ci si riflette, la cosa può assumere toni addirittura spaventosi, se si pensa a che cosa potrebbero fare, anche solo per capriccio.
Dunque, la situazione in realtà dietro al velo di serenità è molto tesa. Anche Visione si sta rendendo conto che qualcosa proprio non va. La premurosa vicina di casa Agnes non sembra più così rassicurante. Ora il suo sorriso è chiaramente tirato, i suoi modi eccessivamente ingessati, il comportamento troppo servizievole. È chiaro che la donna ha paura, e ha paura di Wanda.
Proprio come un’attrice, si muove sulla scena pronunciando le battute di un copione invisibile, interrompendosi ogni tanto per chiedere a Wanda se deve ridire una battuta. A differenza degli episodi iniziali, adesso Visione nota tutto questo, così come lo notiamo noi che guardiamo lo schermo. Ma Wanda cerca di negare la realtà dei fatti, sperando che l’amato non si renda conto di ciò che ha fatto, ancora per un po’. Tanto più dopo che Wanda, costruendo questo mondo utopico, ha in qualche modo infranto le ultime volontà di Visione.
Visione, infatti, è un androide: volendo, potrebbe essere ripristinato in qualsiasi momento. Ma lui aveva chiesto esplicitamente di non farlo, in modo che potesse morire proprio come un essere umano. Wanda, per amore, non ha rispettato quel desiderio pur di riaverlo con sé. È arrivata a peccare di hybris, travalicando l’inviolabile confine della morte per riportare indietro il suo amore, proprio come Orfeo con Euridice. Esattamente come nel mito e in storie simili, tuttavia, nulla va poi nel verso giusto e si avvia verso tragiche conseguenze. Noi lo sappiamo e in fondo lo sa anche Wanda, nonostante non voglia ammetterlo neppure a sé stessa. E tutto questo non fa che rendere l’intera vicenda ancora più triste e spaventosa.
Un climax ascendente dal ritmo adrenalinico – Spoiler alert
Pensavamo di essere giunti al culmine nel momento in cui Visione, compresa la situazione almeno in parte, si infuria con Wanda, accusandola di aver scelto per lui e di avergli imposto la sua volontà. Nel momento in cui lui sta per scagliarsi contro di lei, però, suonano alla porta. Ed ecco qui, invece, l’apice. La dottoressa Lewis, osservando lo schermo, nota sconvolta che è entrato in scena il fratello defunto di Wanda, Quicksilver. Ma lui era un essere umano e perciò è impossibile riportarlo in vita.
Per questo Wanda ha fatto sì che arrivasse qualcun altro a impersonarlo. E quel “qualcuno”, per la gioia dei fan della Marvel, è nientemeno che Evan Peters. L’attore è colui che impersona Quicksilver nella saga X-Men, che mai si è intrecciata con l’MCU. Al punto che l’attore che ha dato il volto a Quicksilver in Avengers: Age of Ultron è Aaron Taylor-Joy. Di fatto, il Quicksilver di Peters ha ben poco a che vedere con quello creato dall’MCU, ma questi sono i crossover che ci piacciono e ci entusiasmano. Qui il meccanismo metatelevisivo ha raggiunto il suo massimo, creando ormai un intreccio indissolubile fra finzione e realtà.
Seguiteci di settimana in settimana, per scoprire come prosegue il grandioso progetto di WandaVision.