Inmusclâ di Michele Pastrello
Inmusclâ di Michele Pastrello

Poesia e paesaggio si fondono nell’opera, totalmente indipendente, di Michele Pastrello: Inmusclâ è un film sulla ricerca e sul dolore dei traumi del passato, che non smette di urlare.

Dove guardare: la montagna

Fondamentale è il luogo dove è stato girato, la natura della Valcellina (in Friuli, tra le località montane di Andreis, Claut, Barcis); fatta di alture, neve, ghiaccio, muschio, è una location che raramente sembra accogliere la protagonista, l’interprete Lorenza Trevisan. Qui l’attrice è sola e alla ricerca di qualcosa, o meglio di qualcuno, continua infatti ad appendere sulle superfici che trova lungo il suo cammino volantini per ritrovare una persona scomparsa. Dolorante, ferita, si spinge sempre più lontano, apparentemente senza meta. Varie presenze “la seguono”, fantasmi della sua immaginazione, ricordi d’infanzia che continuano a tormentarla, abitanti del bosco, come i lupi.

Quel luogo le è familiare, eppure continua a perdersi, come se non lo conoscesse affatto. Il bianco accecante della neve si alterna al buio dei suoi pensieri, che arrivano come flash, che la trasportano in un altro mondo, in un altro inverno. La musica di Inmusclâ asseconda ed esaspera il continuo ritorno sui propri passi della protagonista, la sua confusione sofferta fatta di gambe magre e resistenza. La natura raccontata da Pastrello è la co-protagonista di un sogno ad occhi aperti, dove solo alla fine un tacito accordo rivela il dialogo tra i luoghi e la donna che li attraversa.

Come ascoltare, nel silenzio

La voice-over è di Bianca Borsatti, poetessa italiana originaria di Claut, un piccolo paese della Valcellina. Autrice di poesie nel dialetto del suo paese, ha anche redatto il primo (e unico) vocabolario Italiano – Clautano. I versi che accompagnano la donna senza nome sono in clautano, come il monito che compare dopo i titoli di testa: ugni mal nol a scrupol da tornà (ogni male non ha scrupolo di ripresentarsi). Il particolare dialetto friulano funziona da cantilena e sortilegio, come se quelle parole dessero forma ai pensieri della protagonista, che non parla mai.

Come gli scenari in cui la storia vive, la poesia è parte integrante della narrazione, che porta chi guarda in una dimensione surreale, gelida, ma infine incredibilmente rassicurante, come una vecchia amica. L’epilogo brilla come simbolo di una pace silenziosa, finalmente sancita dopo periodi di frastuono.

Il regista, Michele Pastrello

Regista e fotografo, Michele Pastrello lavora tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia. Ha vinto al PHFFest, al ToHorror, il premio giuria al Tuscia Fest, il primo premio all’Open Festival 2023, una menzione speciale al MeetFilmFestival, retrospettiva all’AntiPop Festival.
Ha partecipato tra gli altri al Pifan (SouthKorea), NoirFest, FutureFilmFestival, ArcipelagoFest, IschiaFilmFestival, LagoFest, FantaFestival, OpenFestival, Taranto Film Festival, WhoLikeShortShorts (USA), NiHilist (USA), Scinema (AU), OffCourts (France), Serbian Fantastic Fest (RS), TiranaFilmFest (Albania) ed altri ancora.

Inmusclâ è disponibile a noleggio su CHILI, distribuito da Emerafilm.

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Silvia Pezzopane
Ho una passione smodata per i film in grado di cambiare la mia prospettiva, oltre ad una laurea al DAMS e un’intermittente frequentazione dei set in veste di costumista. Mi piace stare nel mezzo perché la teoria non esclude la pratica, e il cinema nella sua interezza merita un’occasione per emozionarci. Per questo credo fermamente che non abbia senso dividersi tra Il Settimo Sigillo e Dirty Dancing: tutto è danza, tutto è movimento. Amo le commedie romantiche anni ’90, il filone Queer, la poetica della cinematografia tedesca negli anni del muro. Sono attratta dalle dinamiche di genere nella narrazione, dal conflitto interiore che diventa scontro per immagini, dalle nuove frontiere scientifiche applicate all'intrattenimento. È fondamentale mostrare, e scriverne, ogni giorno come fosse una battaglia.

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