midnight mass
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Ricorda che polvere siamo e polvere ritorneremo (Genesi, 3, 19). Nessuna serie prima di Midnight Mass è riuscita a esprimere meglio questo fondamentale e profondissimo concetto biblico. Davanti alla morte ci si rende conto che tutte le vanità della vita, i piccoli problemi della quotidianità che ci assillano, sono nulla. Perché altro non siamo che polvere nell’Universo. 

Midnight Mass è una serie del 2021, scritta e diretta da Mike Flanagan

Il geniale regista de Il gioco di Gerald, Hush e The Haunting of Hill House torna a proporci un prodotto che vuole presentarsi come horror, ma che è molto di più. Al pari di Jordan Peele, Mike Flanagan vuole usare l’horror per trattare le grandi tematiche dell’umanità, dall’amore, alla morte, all’incomunicabilità. 

Una serie a strati: il primo livello è il classico racconto horror

A Crockett Island, un’isoletta di pescatori, cominciano ad accadere strani avvenimenti: incidenti, misteriose sparizioni, animali morti sulla spiaggia. Una creatura sovrannaturale sembra aggirarsi fra le case degli abitanti dell’isola, silenziosa come un’ombra. Scivola fra le strade con il favore delle tenebre e sembra osservare la vita all’interno delle case, la quotidianità di questi uomini che vivono lontani dal mondo, chiusi nelle loro piccole storie. Senza l’ausilio di effetti speciali o jumpscare, Flanagan riesce a suggerire angoscia, claustrofobia e abbandono. Le storie degli abitanti del villaggio parlano di solitudine e silenzio. Tante tensioni, troppi non detti si sono accumulati nel corso degli anni, creando un equilibrio precario, pronto a esplodere.

Il secondo livello è il fanatismo religioso

L’intera comunità di Crockett Island ruota intorno alla chiesa del villaggio e al suo pastore, Monsignor Pruitt. L’uomo, ormai ultraottantenne, è stato un vero punto di riferimento per coloro che vivono sull’isola. Quando l’anziano prete viene rimpiazzato dal giovane Paul Hill (Hamish Linklater), dunque, i fragili equilibri che si sono creati nel villaggio crollano. 

I fedeli, inizialmente, sono molto scettici per la presenza di questo giovane ed energico prete. Le sue prediche sono accese da un grande fervore religioso, dal desiderio di accrescere la comunità di fedeli, portando a tutti il messaggio divino. In particolare, Paul Hill concentra le sue attenzioni su Riley (Zach Gilford), un giovane uomo ritornato sull’isola dopo essere stato scarcerato. La sua vita è infatti stata segnata da un gravissimo incidente. Mentre guidava ubriaco, in città, si è scontrato con l’auto di una ragazza, che è rimasta uccisa. Mentre lui non ha riportato altro che un graffio sulla guancia. Questo evento gli ha fatto completamente perdere la fede. Com’è possibile, si dice, che una giovane ragazza innocente sia morta mentre lui, ubriaco alla guida, ne sia uscito indenne?

Malgrado le insistenze della madre, fervida credente, Riley non vuole ricostruirsi una vita. Le sue giornate si trascinano, grigie e vuote, in attesa che qualcosa di più grande avvenga per poterlo punire. Ma Monsignor Hill non è dello stesso avviso. Cerca in tutti i modi di coinvolgere Riley nella vita della comunità, che però sta diventando sempre più fanatica. Le accese prediche del prete stanno attirando molte persone in chiesa, ma stanno anche incoraggiando un’isteria di massa. I fedeli credono a qualunque parola del prete e la situazione degenera nel momento in cui avvengono anche i primi miracoli.

I paralitici cominciano a camminare, gli anziani non hanno più dolori, chi aveva problemi di vista riprende a vedere. Ed è così che le persone iniziano a fare qualunque cosa Paul Hill dica loro di fare, senza più dare retta al raziocinio, scatenando conseguenze che vanno al di là dell’immaginazione. 

I riferimenti alle sette religiose a quella del pastore Jim Jones sono molteplici. Ma in questo caso, il racconto è riportato in chiave metaforica e sovrannaturale.

La correlazione fra i misteriosi eventi di Crockett Island e il fanatismo della comunità – SPOILER

Paul Hill altri non è che Monsignor Pruitt. Durante un viaggio spirituale in Palestina, nel quale l’anziano prete ha dovuto confrontarsi faccia a faccia con la morte sempre più prossima, si è imbattuto in una creatura antica e pericolosa: un vampiro. La creatura, dopo essersi cibata del suo sangue, lo ha nutrito con i suoi fluidi vitali, donandogli una nuova giovinezza. Davanti a questo miracolo, Monsignor Pruitt ha pensato che si trattasse non di un mostro, ma di un angelo di Dio. Come San Paolo sulla via di Damasco, l’uomo ha ricevuto il dono di una nuova vita, illuminata dalla luce divina. Il prete ha dunque pensato di portare la creatura a Crockett Island, in modo da elargire a tutta la comunità i benefici del miracolo divino.

Al pubblico, però, è chiaro che il vampiro altro non è che una creatura mostruosa, che ha sfruttato il prete per essere portato in un luogo pieno di persone di cui potersi nutrire. La pesantissima critica al fanatismo religioso è tutta riassunta nella grottesca immagine del vampiro che indossa l’abito talare. Le profonde contraddizioni generate da questa immagine sono subito chiare agli occhi dello spettatore, ma non agli abitanti della comunità. A eccezione una ristretta cerchia di persone, fra cui Riley ed Erin (Kate Siegel). Anche la donna, per quanto molto religiosa, non riesce a vedere di buon occhio le prediche di Paul Hill. E sarà proprio lei, insieme a Riley, ad aprire gli occhi ai fedeli.

Scelta interessante da un punto di vista narrativo, dal momento che Riley ed Erin sono gli emarginati della comunità. Riley in quanto ex galeotto, Erin perché è fuggita dall’isola quando era una ragazzina, per poi tornare incinta, dopo una vita di eccessi. Ma è proprio questo il messaggio del Vangelo: Beati gli ultimi, perché saranno i primi (Matteo 20, 1-16). 

Il terzo e più profondo livello di lettura di Midnight Mass

Il senso della serie, la sua essenza, è la riflessione sulla caducità della vita. Non conta chi si è all’interno di una comunità, perché ciò che lasci, dopo la morte, sono le tue azioni. Ciò che hai posseduto è destinato a ridursi in cenere. Il corpo, il denaro, l’importanza nella scala sociale, sono tutte cose destinate a dissolversi. Perché una singola persona non è nulla davanti alla vastità dell’Universo. Ciò che rimane, è quello che si è donato agli altri. La bontà, l’amore che si è dato al prossimo non viene dimenticato. Chi è in grado di dare amore agli altri è colui che avrà una morte serena, perché sa che avrà condotto una vita degna di essere vissuta. Per il resto, nella morte siamo tutti uguali. Polvere siamo e polvere ritorneremo. 

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