Samp, di Flavia Mastrella, Antonio Rezza Italia, 2020, 78′, colore,
Samp, di Flavia Mastrella, Antonio Rezza Italia, 2020, 78′, colore

A due anni dal Leone d’oro alla carriera, Antonio Rezza e Flavia Mastrella tornano a Venezia con SAMP, un film con un percorso di lavorazione lunghissimo alle spalle. Selezionato fra gli eventi speciali delle Giornate degli Autori della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia di quest’anno (2/12 settembre), verrà proiettato oggi e domani per il pubblico.

Prima del cinema, la performance

Antonio Rezza e Flavia Mastrella sono una coppia inscindibile che dà forma a dinamismi molesti e profonde analisi della società. Lo fa dal 1987 per la precisione: insieme hanno realizzato 13 opere teatrali, di cui l’ultima è Anelante del 2015. Conosciuti appunto come Rezzamastrella, costruiscono storie di interazione fisica e ideale: il performer interpreta gli spazi disegnati e realizzati dall’artista e scultrice; il risultato è sempre una suggestione in divenire, come se il corpo fosse il primo, imprevedibile, protagonista della scena. In Pitecus (1995), Fotofinish (2001), Fratto_X (2012), tra gli altri, si assiste ad un’analisi della fisicità disinnescata in funzione comunicativa, al fine di un’opera artistica totale che si avvale della distorsione dei volti e della voce.

Antonio Rezza in Pitecus – Foto: Web

SAMP

Non è la prima volta che la coppia si dedica al cinema, SAMP è infatti il loro quinto lungometraggio. Inoltre è celebre la lista dei cortometraggi che i due hanno realizzato (soprattutto negli anni ’90). Nel 1995 producono e interpretano il cortometraggio Schizzopatia e una lunga serie di micrometraggi andati in onda nelle trasmissioni Blob e Fuori orario, su Rai3 (entrambe ideate dal critico Enrico Ghezzi).

Il film presentato però alla 77esima edizione della Mostra Internazionale del cinema di Venezia parte da lontano: le riprese iniziano nel 2001 e si concludono quest’anno. Rezza lo definisce un film performativo con il ritmo del road movie.

“Una metafora dello sgretolamento culturale senza prospettiva che da sempre attraversiamo.”

Samp è un assassino che uccide persone, tradizioni, scritture cinematografiche intrise di parole inutili, per eliminare il superfluo e raggiungere il senso più vivido.

Per ulteriori notizie seguiteci su FRAMED, Facebook e Instagram.

Silvia Pezzopane
Ho una passione smodata per i film in grado di cambiare la mia prospettiva, oltre ad una laurea al DAMS e un’intermittente frequentazione dei set in veste di costumista. Mi piace stare nel mezzo perché la teoria non esclude la pratica, e il cinema nella sua interezza merita un’occasione per emozionarci. Per questo credo fermamente che non abbia senso dividersi tra Il Settimo Sigillo e Dirty Dancing: tutto è danza, tutto è movimento. Amo le commedie romantiche anni ’90, il filone Queer, la poetica della cinematografia tedesca negli anni del muro. Sono attratta dalle dinamiche di genere nella narrazione, dal conflitto interiore che diventa scontro per immagini, dalle nuove frontiere scientifiche applicate all'intrattenimento. È fondamentale mostrare, e scriverne, ogni giorno come fosse una battaglia.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui