Festival di Sanremo 74 prima serata (5 febbraio 2024): le pagelle
Sanremo 2024

Una serata terminata alle due del mattino con l’Ariston mezzo vuoto che esprime tutto il suo dissenso con una valanga di cafonissimi fischi, per il primo posto di Geolier. Il Festival di Sanremo, se non altro, ha scolpito su pietra una verità: se non si disturba il sonno eterno di Lucio Battisti almeno una volta all’anno, probabilmente, il mondo finirà.

Sangiovanni e Aitana – Medley di Sangiovanni

Sul Monte Sinai Mosè si è dimenticato di un comandamento, il più importante, quello che, oggi più che mai, preme di più: non desiderare i medley degli altri. Tantomeno un medley della tua stessa canzone in versione italiana e (inspiegabilmente) in spagnolo. E si parte con biblici effetti speciali.

Voto: 5

Annalisa e La Rappresentante di Lista – “Sweet Dreams” (Are Made of This) (Eurythmics)

A qualcuno piace vincere facile: ovviamente Annalisa ha l’ugola per cantare questo pezzo, ovviamente Veronica Lucchesi avrebbe sfoggiato i suoi acuti Matia Bazar-andanti, ovviamente si sono piazzati bene in classifica, tra il pubblico in estasi. Bonsci bonsci bon bon bon.

Voto: 6

Rose Villain e Gianna Nannini Medley di Gianna Nannini

Che ho detto prima sui medley? Nemmeno lo sforzo di sfumare un pezzo nell’altro e l’effetto finale è il karaoke dell’oratorio dopo scuola con quella suora sprint che si mimetizza tra i pischelli. 

Voto: 5

Gazzelle e Fulminacci – “Notte prima degli esami” (Antonello Venditti) 

Alla fine è quello che avrebbe voluto anche Venditti: due romanacci che omaggiano un inno generazionale. Impossibile non impugnare l’accendino come la torcia Olimpica al suon di “se l’amore è amore”.

Voto: 7 e premio “6 Unica”

The Kolors e Umberto Tozzi – Medley di Umberto Tozzi

Cos’è l’inspiegabile se non Umberto Tozzi che ha avuto un successo planetario con tre canzoni incredibilmente simili tra di loro e decide di ricantarle per la centoventitreesima volta con i The Kolors? 

Voto: 5 

Alfa e Roberto Vecchioni – “Sogna ragazzo sogna” (Roberto Vecchioni)

Vecchioni va dritto per la sua strada, canta la sua canzone e chi s’è visto, s’è visto. Alfa sullo sfondo ride e si agita: fa effetto nipotino fastidioso che vuole spegnere le candeline della tua torta di compleanno mentre i genitori se la ridono. Poteva andare peggio: poteva essere un medley.

Voto: 4

Bnkr44 e Pino D’Angiò – “Ma quale idea” (Pino D’Angiò)

Discutibile la decisione di aprire con un’intro di piano melensa, messa lì giusto perché se no pareva che non avessero cambiato niente del pezzo originale. Allo stesso tempo, qualsiasi altra scelta da parte dei Bnkr44 sarebbe stata peggiore di questa, quindi bene così. Poteva andare peggio: poteva essere un medley.

Voto: 6 ½

Irama e Riccardo Cocciante – “Quando finisce un amore” (Riccardo Cocciante)

No, non poteva andare peggio nemmeno fosse stato un medley. Irama con la vena testosteronica che pulsa, pronto a strapparsi i vestiti a mani nude e fare petto contro petto con Cocciante, per vedere chi ce l’ha più lungo. Tutto davvero non necessario.

Voto: 5 e premio Zoolander

Fiorella Mannoia e Francesco Gabbani – “Che sia benedetta (Fiorella Mannoia) e “Occidentali’s Karma” 

E la scimmia?

Voto: 6

Santi Francesci e Skin  – “Halleluja” (Leonard Cohen)

Che i Caschi Blu dell’ONU si adoperino per eliminare la possibilità di mettere in circolazione anche solo un’altra cover di “Halleluja” in qualsiasi parte del mondo. Anche soltanto pensarlo. 

Voto: 6 ½  

Ricchi e Poveri e Paola & Chiara  – Medley dei Ricchi e Poveri

Tutta l’Italia camp, glam, trash, dance, pop in una volta sola. Ma che ne sa Lady Gaga?

Voto: 6 

Ghali – Medley di Ghali

A Ghali si perdona anche di aver scelto un medley. In questo tetro e inquietante momento storico-politico, è più che giusto ribadire certi concetti. Si parte con “Bayna” in arabo e si finisce con “L’italiano” di Toto Cutugno, giustamente. Vale ogni sussulto sulla sedia dei fascisti d’Italia – che sono sempre troppi. 

Voto: 8

Clara e Ivana Spagna con il Coro delle voci bianche del Teatro Regio di Torino – “Il cerchio della vita” 

Cercare di addolcirci evocando ricordi d’infanzia non funziona. Non a quest’ora e non dopo l’annuncio dell’arrivo dei Jalisse. 

Voto: 6

Loredana Bertè e Venerus – “Ragazzo mio” (Luigi Tenco)

Il primo big defunto della serata che viene scomodato, in questo caso, con ottimi risultati. Bertè fa quello che sa fare meglio: cantare arrangiamenti di Fossati mettendoci un sacco di cuore. Venerus un piacevole orpello per fare contenti i chitarristi. 

Voto: 7

Geolier, Guè Pequeno, Luchè e Gigi D’Alessio – Medley

Canta Napoli. E Guè Pequeno. Quantomeno a Sanremo arrivano barre vere, dopo anni di rapper che non rappano. 

Voto: 6

Angelina Mango e il quartetto d’archi dell’orchestra di Roma – “La rondine” di Mango

Che al festivàl – forse alla televisione in generale – piaccia la pornografia del dolore è ormai chiaro. Ecco perché il rischio che questa cover si trasformasse in uno spettacolo impietoso c’era. Eppure Angelina Mango, professionista e intelligente, non si fa toccare da niente di tutto questo: si porta a casa un omaggio ben eseguito, certamente ricco di sentimenti importanti, delicato e piacevole.  

Voto: 8

Alessandra Amoroso e i Boomdabash – Medley 

Non ho fatto catechismo ma sono abbastanza certa che tra le dieci piaghe d’Egitto, dopo l’invasione delle mosche tropicali e prima della moria dei vitelli, ci fossero i Boomdabash.

Voto: 2

Dargen D’Amico e BabelNova Orchestra – Omaggio a Ennio Morricone

Dargen D’Amico è uno di quelli che bacia lo specchio prima di uscire di casa al mattino. Si evince dal fatto che abbia davvero pensato che Ennio Morricone, ovunque sia, sia felice di venire omaggiato in questo modo. 

Voto: 4

Mahmood e i Tenores di Bitti – “Com’è profondo il mare” (Lucio Dalla)

Quando si mettono in fila talento, sensibilità e un ego dalle dimensioni normali e umane, il risultato è questo: una cover rispettosa ma arricchita di un arrangiamento raffinato e un Mahmood che si dimostra all’altezza del pezzo che ha scelto.

Voto: 9

Mr Rain e i Gemelli Diversi – “Mary” (Gemelli Diversi)

L’unica nota positiva è che chi c’era nel 2002 ha potuto vedere quanto sono invecchiati i Gemelli Diversi. Mr Rain ha aggiunto lo stesso valore del pane bianco tostato senza niente che ordinava Elwood nei Blues Brothers. 

Voto: 5

Negramaro e Malika Ayane – “La canzone del sole” (Lucio Battisti)

Pensare di andare a scomodare La canzone del sole è un’idea perversa. L’unico sentimento che rimane nel cuore dopo questa cover è – oltre ad una vagonata di amarezza – la voglia di mandare una richiesta in carta bollata al Comune di Poggio Bustone per bandire Giuliano Sangiorgi dalla città per il resto dei suoi giorni.

Voto: 3

Emma e Bresh – Medley di Tiziano Ferro 

Non me lo so spiegare. 

Voto: 5

Il Volo e Stef Burns – “Who wants to live forever?” (Queen)

L’acuto finale combinato dei tre moschettieri del Volo con Stef Burns inquadrato dal basso che spara scariche elettriche dalla sua chitarra con un sacco di wah wah sulle scale del palco dell’Ariston mi genera una sensazione di terrore inspiegabile. Un tornado di chitarre distorte e il Volo, il Volo e le chitarre distorte: ho timore.

Voto: aiuto

Diodato e Jack Savoretti – “Amore che vieni, amore che vai” (Fabrizio De Andrè)

Mancava giusto De Andrè all’appello di chi non può riposare in pace nemmeno durante queste fredde serate di febbraio. Diodato parte in sordina con quel sussurrare un po’ indie e poi smarmella tutto in una gara di ugole che fa compagnia alla lotta nel fango tra Irama e Cocciante.

Voto: 5

La Sad e Donatella Rettore – “Lamette” (Donatella Rettore)

Il multiverso è sapere che la Sad e Nilla Pizzi hanno condiviso lo stesso perimetro, nella stessa timeline. Ed è meraviglioso. 

Voto: 6 ½ 

Il Tre e Fabrizio Moro – Medley di Fabrizio Moro

Le parole “medley” e “Fabrizio Moro” nella stessa frase sono la dimostrazione che non solo le disgrazie non vengono mai da sole, ma che potrebbe esserci sempre di peggio ad una canzone brutta: tre canzoni brutte. 

Voto: 5

BigMama, Gaia, la Niña e Sissi – “Lady Marmalade” (Patty Labelle) 

Quello in cui non è riuscito il lungo e penoso monologo sulla violenza di genere del cast di Mare Fuori, lo hanno fatto BigMama e le sue girls in tre minuti. 

Voto: 7 ½ 

Maninni e Ermal Meta – “Non mi avete fatto niente” (Ermal Meta)

Pausa pipì. 

Voto: 4

Fred de Palma e gli Eiffel 65 – Medley degli Eiffel 65

La plateale conferma che certe cose era meglio lasciarle negli anni ‘90, insieme ai floppy disk e Paolo Meneguzzi. 

Voto: da ba dee, da ba dai

Renga e Nek – Medley di Renga e Nek

Renga e Nek cantano un Medley di Renga e Nek, come due controfigure di Renga e Nek che ricordano i Renga e Nek di una volta. 

Voto: Renga e Nek

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Clarissa Missarelli
Da sempre affascinata e appassionata di cultura pop, sfrutto la mia laurea in DAMS e la mia formazione musicale per far accapponare la pelle a chi non vede l'evidente somiglianza tra Sfera Ebbasta e Fabrizio De André. Guardo, ascolto e leggo di giorno e scrivo di notte, se ho qualcosa da dire. Per conoscermi meglio, l'importante è tenere a mente due cose: la mia parte preferita della giornata è l'aperitivo e la settimana di Sanremo è più importante del mio compleanno.

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