Sull'Adamant - Dove l'impossibile diventa possibile, I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection
Sull'Adamant - Dove l'impossibile diventa possibile, I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection

Sull’Adamant – Dove l’impossibile diventa possibile, del regista francese Nicolas Philibert, sarà nei cinema italiani l’11, 12 e 13
marzo distribuito da I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection.

Premiato con l’Orso d’Oro al 73esimo Festival di Berlino e candidato agli EFA e ai Lumière Awards, il documentario mette al centro della narrazione protagonisti inconsueti, a cui raramente viene dato ascolto: sono uomini e donne affetti di disturbi psichici che si incontrano nel centro diurno Adamant (attivo dal 2010), su una piattaforma galleggiante al centro della città di Parigi, dove hanno accesso a terapie basate sui principi dello psichiatra e neurologo Franco Basaglia.

Qui il pensiero, la creatività, l’incontro, sono priorità significative per non perdere la propria umanità, e vengono protette e condivise grazie al lavoro di infermieri, psicologi, psichiatri ed altri professionisti. E chi normalmente non ha voce, si esprime attraverso l’arte e la poesia, e la voglia di essere riconosciuto.

Sull’Adamant – Dove l’impossibile diventa possibile, I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection

Dove scegliere di stare

L’Adamant costituisce un luogo lontano dall’aspetto e dalle dinamiche degli ospedali e delle strutture mediche: qui nelle varie ore del giorno si susseguono laboratori e attività. Chi sceglie di partecipare, o semplicemente di passare per prendere un caffè, lo fa liberamente, con la voglia di coltivare una parte di sé spesso difficile da mettere in accordo alle cure o alla malattia; una parte sensibile che nella vita di chi convive con disturbi psichici viene sottovalutata, o persino eliminata dal quadro generale.

Alla ricerca di una comunità che possa sostituirsi alla solitudine o all’abbandono, gli ospiti della struttura si confrontano, dipingono, scrivono canzoni, si rilassano. L’occhio di Nicolas Philibert riprende con estrema delicatezza gli incontri e i loro racconti, che sono estremamente lucidi a proposito della propria condizione e strazianti nella consapevolezza di un mondo “normale” incline a rifiutare persone con le loro problematiche.

I pazienti si rivelano nella loro fragilità, e la possibilità di esprimersi liberamente diventa una nuova opportunità per non dimenticare i sentimenti più preziosi. Con Sull’Adamant il documentarista francese pone l’attenzione su una numerosa comunità di invisibili, posti ai margini della società, che qui sono padroni del proprio tempo, hanno libri, film, e progetti che scandiscono le loro giornate. La visione, senza filtri, presenta un’umanità dirompente e sincera, ripresa nelle azioni quotidiane del centro o in commoventi racconti personali.

L’Adamant è il luogo dove i pazienti scelgono di stare, costruendo un futuro alternativo a quello prestabilito per loro, e l’emotività stabilisce un dialogo tra regista e personaggi, che passa attraverso lo schermo, abbracciando anche chi guarda.

Per altre recensioni dei film in arrivo al cinema, continua a seguire FRAMED. Siamo anche su FacebookInstagram Telegram.

Silvia Pezzopane
Ho una passione smodata per i film in grado di cambiare la mia prospettiva, oltre ad una laurea al DAMS e un’intermittente frequentazione dei set in veste di costumista. Mi piace stare nel mezzo perché la teoria non esclude la pratica, e il cinema nella sua interezza merita un’occasione per emozionarci. Per questo credo fermamente che non abbia senso dividersi tra Il Settimo Sigillo e Dirty Dancing: tutto è danza, tutto è movimento. Amo le commedie romantiche anni ’90, il filone Queer, la poetica della cinematografia tedesca negli anni del muro. Sono attratta dalle dinamiche di genere nella narrazione, dal conflitto interiore che diventa scontro per immagini, dalle nuove frontiere scientifiche applicate all'intrattenimento. È fondamentale mostrare, e scriverne, ogni giorno come fosse una battaglia.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui