The Blues Brothers

La nascita di Jake ed Elwood

John Belushi incontra Dan Aykroyd a Toronto nel 1974: sta visitando The Second City per cercare nuovi talenti da sottrarre al teatro e portare alla redazione newyorchese di National Lampoon. Aykroyd declina l’invito: è contento del suo impiego al teatro, ha uno spettacolo per bambini sulla TV canadese e gestisce un bar senza licenza dove il cast di Second City si ritrova per bere, il Club 505. Una sera al club, Aykroyd, appassionato cultore di musica blues, fa ascoltare la Downchild Blues Band a Belushi. Da lì arriva l’idea di fondare una blues band assieme: il nome Blues Brothers è suggerito da Howard Shore, di lì a breve direttore musicale di SNL.

L’anno successivo iniziano a lavorare assieme per il Saturday Night Live, dove mettono a punto il numero dei Blues Brothers. Inizialmente è solo uno sketch di riscaldamento per il pubblico in sala prima dello show, ma il duo diventa così popolare da entrare in scaletta. Steve Martin gli chiede di aprire come Blues Brothers i suoi spettacoli allo Universal Amphitheatre. Loro sono entusiasti, ma hanno bisogno di una band. Con l’aiuto di Paul Shaffer (bandleader di SNL, poi direttore musicale del Late Show di Letterman) mettono assieme dei musicisti di prim’ordine. Aykroyd definisce il risultato come “blues urbano elettrico di Chicago fuso con il movimento Stax di Memphis”.

Da quelle nove serate live in apertura degli spettacoli di Martin vengono le registrazioni del primo album dei Blues Brothers, Briefcase Full of Blues, che arriva al primo posto della classifica Billboard. Sulle note di copertina dell’album c’è già un abbozzo di storia dei personaggi: sono cresciuti in un orfanotrofio cattolico e si sono avvicinati al blues grazie al bidello Curtis. I tempi sono maturi per la trasposizione cinematografica delle avventure di Jake ed Elwood.

Il concerto al Bob’s Country Bunker (The Blues Brothers, Universal Pictures 1980)

Il film degli eccessi

È storia nota che il film sia entrato nel guinness dei primati per il maggior numero di automobili distrutte durante la lavorazione (103), ma The Blues Brothers è un film strabordante anche sotto molti altri aspetti.

La sceneggiatura

Dan Aykroyd non ha mai scritto prima un copione per il cinema, né trovato partner di scrittura che lo possano aiutare a mettere su carta il progetto. La versione finale della sua sceneggiatura è di 324 pagine, circa tre volte il volume di un copione standard. Consapevole della sua mole elefantiaca, Aykroyd consegna al produttore Robert K. Weiss la sceneggiatura avvolta nella copertina delle Pagine Gialle. Il copione viene successivamente riscritto da John Landis.

Belushi superstar

Era già famoso per i suoi personaggi comici del Saturday Night Live, ma dalla sua interpretazione in Animal House (John Landis, 1978) Belushi è diventato l’idolo di milioni di americani. Landis racconta di un litigio per strada tra lui e Belushi durante la lavorazione di Blues Brothers: una macchina li affianca e se ne va. Poi la macchina torna indietro, il guidatore si sporge dal finestrino e grida “Bluto!” (il personaggio di Belushi in Animal House). “Sì, sono io – risponde lui – dammi un passaggio”, e se ne va via col fan piantando Landis in asso.

Belushi ha un debole per le droghe che a questo punto è già leggendario. The Blues Brothers viene girato a Chicago, sua città natale, dove ogni sera stravizia pesantemente, tanto da determinare un cospicuo ritardo nella lavorazione del film. Aykroyd lo definisce “America’s guest” (l’ospite d’America) raccontando una notte in cui crolla addormentato sul divano di uno sconosciuto, non senza avergli svuotato il frigo. La produzione arriva ad assegnargli un assistente, Smokey Wendell, per tenerlo il più possibile lontano dalla cocaina.

Il budget di lavorazione

Sulla scia dell’enome successo televisivo e discografico dei Blues Brothers, l’idea di un adattamento cinematografico fa gola a molti produttori. Universal Studios la spunta di poco su Paramount Pictures, e la lavorazione del film comincia ancor prima di avere una stima definitiva dei costi (e una sceneggiatura definitiva). Quando, un mese dopo, la cifra finale viene stabilita attorno ai 17,5 milioni di dollari, Weiss commenta scherzando: “li abbiamo già spesi”. Dal mese successivo la produzione inizia a subire ritardi cospicui, tanto da terminare a fine ottobre invece che a metà settembre come previsto. A detta di John Landis, il costo finale del film è di 27 milioni di dollari.

Le comparse

Una gran parte della comicità di The Blues Brothers viene da azioni e reazioni inverosimili e fuori scala. Nella sequenza dell’ultimo inseguimento di fronte al Daley Center vengono utilizzate più di 500 comparse: 200 riservisti della Guardia Nazionale, 100 poliziotti, 15 cavalli, 350 fucili e 3 ciascuno fra carrarmati, elicotteri e camion dei pompieri. Henry Gibson (il capo dei nazisti dell’Illinois) sostiene che “John Landis ha diretto il film come un generale dirige una battaglia”.

La comicità dei Blues Brothers

In attesa del funzionario municipale (The Blues Brothers, Universal Pictures 1980)

The Blues Brothers è un film che fa ridere perché mette assieme due elementi opposti e dinamici. Da una parte c’è l’esagerazione: i due fratelli sono troppo poveri, la Bluesmobile va troppo veloce, i nemici sono troppo cattivi, i disastri troppo spettacolari. Dall’altra c’è l’impassibilità dei protagonisti: dietro i Ray Ban d’ordinanza c’è una maschera facciale immutabile qualsiasi cosa accada, dal concerto al tentato omicidio – seguita dall’immancabile understatement una volta scampato il pericolo.

La disposizione d’animo di chi guarda il film entra presto in modalità Beep Beep e Willy il Coyote: sai che alla fine i due la scamperanno, ma vuoi vedere cosa s’inventano gli avversari per acchiapparli (e, cosa non secondaria, vuoi anche ascoltare dell’ottimo rhythm’n’blues nel frattempo). La qualità cartoonesca delle avventure di Jake ed Elwood è forse una delle ragioni principali del successo planetario del film.

I fratelli Blues combattono le ingiustizie perché sono poveri e non dimenticano le loro origini, ma sono anche dei musicisti navigati che riescono a mettere su uno spettacolo imponente. In questo senso sono gli eroi perfetti di una Hollywood al crocevia tra vecchio e nuovo: due marginali in missione per conto dell’Intrattenimento.

I musicisti ospiti

I musicisti che hanno partecipato al film (The Blues Brothers, Universal Pictures 1980)

The Blues Brothers arriva in un periodo in cui il blues è passato in secondo piano rispetto a generi più commerciali come la disco music, e tutti i musicisti che partecipano al film lo fanno volentieri perché sostanzialmente senza lavoro (ad eccezione di James Brown). La lista è piena di nomi eccellenti, e comprende:

  • Cab Calloway, celebre interprete swing, è Curtis, un bidello che i fratelli Blues conoscono dai tempi dell’orfanotrofio. La sua interpretazione di Minnie the Moocher li salva dal pubblico inferocito per il ritardo nell’inizio del concerto.
  • James Brown è il reverendo Cleophus James, che Jake ed Elwood vanno a vedere su Consiglio di Curtis. Il suo sermone si trasforma in un numero musicale (The Old Landmark) che fa arrivare a Jake l’illuminazione divina di rimettere assieme la band per salvare l’orfanotrofio.
  • Chaka Khan è una delle coriste gospel in The Old Landmark.
  • John Lee Hooker è il musicista di strada che suona Boom Boom fuori dal Soul Food Cafe e battibecca con un passante sulla paternità del brano che suona.
  • Aretha Franklin gestisce il Soul Food Cafe e interpreta la moglie di Matt Murphy, chitarrista della band, che cerca di dissuadere dal ritornare col gruppo cantando Think.
  • Ray Charles è il venditore di strumenti musicali, che con la scusa di testare la bontà di un pianoforte elettrico si esibisce in Shake a Tail Feather.

Sweet Home Chicago: le location del film

Joliet Prison, Joliet

La prigione di Joliet in un fotogramma da The Blues Brothers
La prigione di Joliet (The Blues Brothers, Universal Pictures 1980)

È il carcere dove è recluso Jake all’inizio del film, chiuso definitivamente nel 2002. La prigione è comparsa anche in Natural Born Killers (Oliver Stone, 1994) e nella serie TV Prison Break.

95th Street Bridge, Chicago

La targa sul 95th Street Bridge, Chicago
La targa sul 95th Street Bridge (The Blues Brothers, Universal Pictures 1980)

Il ponte che Elwood supera provocatoriamente in volo, dopo che Jake ha espresso il suo parere negativo sulla nuova Bluesmobile. Si trova sul fiume Calumet, nella parte Sud di Chicago, vicino al confine con l’Indiana.

Triple Rock Baptist Church, Chicago

la Triple Rock Baptist Church a Chicago
La chiesa battista Triple Rock (The Blues Brothers, Universal Pictures 1980)

Gli esterni della chiesa dove Jake ed Elwood assistono al sermone del reverendo Cleophus James (James Brown). Gli interni sono stati ricostruiti in studio ad Hollywood.

Dixie Square Mall, Harvey

Una scena di The Blues Brothers girata al Dixie Square Mall, Chicago
Gli interni distrutti del Dixie Square Mall (The Blues Brothers, Universal Pictures 1980)

Il primo degli innumerevoli inseguimenti del film ha luogo fuori e dentro un centro commerciale abbandonato, all’epoca delle riprese in disuso da un anno. Il parcheggio antistante è stato riempito con macchine nuove, che era tassativo evitare di colpire durante la scena dell’inseguimento, prima che proseguisse all’interno del mall.

22 West Van Buren Street, Chicago

West Van Buren Street in un fotogramma tratto da The Blues Brothers
La via adiacente al Plymouth Hotel for Men Only (The Blues Brothers, Universal Pictures 1980)

È l’indirizzo del Plymouth Hotel for Men Only, l’albergo dove vive Elwood. L’edificio non esiste più, ma la strada è ancora riconoscibile per la caratteristica struttura in acciaio della ferrovia sopraelevata. La stessa dove la donna misteriosa (Carrie Fisher) si apposta per attentare alla vita di Jake.

660 North Rush Street, Chicago

Il ristorante Chez Paul a Chicago in un fotogramma tratto da The Blues Brothers
Il ristorante Chez Paul (The Blues Brothers, Universal Pictures 1980)

Il ristorante Chez Paul è la seconda tappa del percorso per la ricostituzione della band. Qui Jake ed Elwood obbligano Alan “Mr. Fabulous” Rubin, nel frattempo diventato maître d’hôtel, a tornare ad esibirsi live insieme a loro. Nella realtà il ristorante è ormai chiuso da tempo.

East Lagoon, Lake Michigan, Chicago

Il ponte sull'East Lagoon (Chicago) in un fotogramma tratto da The Blues Brothers
Nazisti a mollo nell’East Lagoon (The Blues Brothers, Universal Pictures 1980)

Il ponte da cui si buttano i nazisti dell’Illinois per sfuggire alla Bluesmobile, dopo aver bloccato la strada per il loro comizio farneticante. È all’interno del Jackson Park.

300 East 47th Street, Chicago

il Ray's Music Exchange in un fotogramma tratto da The Blues Brothers
Il Ray’s Musical Exchange (The Blues Brothers, Universal Pictures 1980)

Il negozio di dischi di Ray Charles ancora visibile su Google Maps, ma è stato abbattuto nel 2020 dopo che un incendio ne ha compromesso la struttura. L’incrocio tra East 47th Street e Prairie Avenue nel film ha ospitato un folto gruppo di ballerini di tutte le età vestiti con abiti estivi nonostante il rigido autunno di Chicago si facesse già sentire.

Wrigley Field, Chicago

Lo stadio Wrigley Field (Chicago)  in un fotogramma tratto da The Blues Brothers
Wrigley Field (The Blues Brothers, Universal Pictures 1980)

Uno dei più antichi stadi da baseball ancora attivi, il Wrigley Field ospita la squadra locale dei Chicago Cubs ed è l’indirizzo che Elwood usa sulla sua patente falsa per depistare i nemici in generale – e i nazisti in particolare.

7059 South Shore Drive, Chicago

Il South Shore Cultural Center (Chicago)  in un fotogramma tratto da The Blues Brothers
Gli esterni del Palace Hotel Ballroom (The Blues Brothers, Universal Pictures 1980)

Il Palace Hotel Ballroom è la location del concertone definitivo, quello che frutterà ai musicisti i cinquemila dollari necessari a salvare l’orfanotrofio. La struttura esterna è il South Shore Cultural Center, mentre gli interni vengono girati all’Hollywood Palladium di Los Angeles. Per riempire la sala l’esibizione fu pubblicizzata attraverso una radio locale, e il pubblico veniva intrattenuto tra un ciak e l’altro con dj set e riffe.

Lower Wacker Drive, Chicago

Lower Wacker Drive (Chicago)  in un fotogramma tratto da The Blues Brothers
L’inseguimento su Lower Wacker Drive (The Blues Brothers, Universal Pictures 1980)

Prima dell’arrivo su Daley Plaza, l’inseguimento finale viene girato su una delle arterie principali di Chicago, la Lower Wacker Drive. Le riprese per realizzare la sequenza venivano effettuate la mattina presto nel weekend, con gran dispiego di vigili che presidiavano tutti gli incroci. La municipalità di Chicago è stata molto disponibile con la troupe di The Blues Brothers: il veto ventennale alle riprese cinematografiche dell’ex sindaco Daley era terminato sono un paio d’anni prima.

Daley Plaza, Chicago

Daley Plaza (Chicago) in un fotogramma tratto da The Blues Brothers
Daley Plaza (The Blues Brothers, Universal Pictures 1980)

La meta finale dei fratelli Blues è la City Hall di Chicago, dove depositeranno il prezioso malloppo con pochi secondi di vantaggio sulle frotte di militari accorsi a catturarli. La piazza antistante ospita la scultura Chicago Picasso, installata nel 1967 e diventata presto uno dei simboli della città.

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