The Flash Warner Bros.

I numerosi rinvii e le accuse nei confronti di Ezra Miller, volto protagonista del film, hanno costantemente minato alla vita di The Flash ma non sono riusciti a fermarlo. Diretto da Andy Muschietti The Flash, nuovissimo lungometraggio proveniente dall’universo DC, è arrivato nelle sale italiane a partire dal 15 giugno scorso e ha diviso facilmente sia pubblico che critica. Nel cast Ezra Miller, Kiersey Clemons, Sasha Calle, Micheal Shannon, Ben Affleck, Ron Livingston, Maribel Verdù e Micheal Keaton che torna a vestire i panni di Batman.

The Flash attraverso il Multiverso

Barry Allen (Ezra Miller), meglio conosciuto come Flash, vive la sua vita in quella che si può definire quotidianità di un supereroe, tra rapine da sventare e nemici da catturare. Non è tutto oro quel che luccica però, infatti Barry è tormentato dall’assassinio di sua madre (Maribel Verdù) e dalle accuse riservate a suo padre (Ron Livingston), condannato come colpevole. Poco prima dell’ennesimo processo nei confronti di suo padre, Barry scopre un modo per poter tornare indietro nel tempo e cambiare l’ordine degli avvenimenti. Ciò che lui ancora non sa è che tutti questi cambiamenti porteranno alla creazione di un Multiverso in cui si troverà irrimediabilmente bloccato.

Dopo averlo visto in azione nel lungometraggio Justice League, Ezra Miller torna a vestire i panni di Flash per un’avventura in solitaria dove il protagonista assoluto è proprio lui. Nonostante le innumerevoli accuse e gli altrettanti dubbi che da sempre aleggiavano sull’aura di questo film, nel bene e nel male, The Flash ha visto la luce cadendo nella trappola del Multiverso.

Linea narrativa principale e una delle protagoniste indiscusse della vicenda, la questione del Multiverso è chiave per la comprensione degli avvenimenti narrati. Da anni raccontata all’interno dei cinecomics la svolta presa da questo espediente in The Flash è innovativa e di gran lunga più semplice da comprendere per lo spettatore: se si cambia qualsiasi cosa del proprio passato si va a creare un nuovo futuro.

The Flash, quando il tuo nemico è te stesso 

Barry Allen è da sempre uno dei personaggi più interessanti e meglio elaborati all’interno del DC Universe, alle cui premesse si aggiunge anche un’ottima interpretazione da parte di Ezra Miller, in grado di mostrare tutte le sfaccettature che compongono il variegato carattere di questo personaggio. E questo è proprio quello che accade in The Flash dove, per la prima volta, Barry prende in mano le redini della sua vita e si riconosce come unico responsabile di tutte quelle azioni che nel corso del discorso narrativo cambieranno la sua idea e percezione di vita.

Stravagante, ingenuo, goffo ma anche coraggioso e intraprendente, il ritratto di Barry Allen prende forma nel corso del lungometraggio pezzo dopo pezzo come se fosse un grande puzzle da comporre.

Ezra Miller è l’anima vera e propria di The Flash, al cui centro viene messa la psiche frammentata e l’esistenza travagliata di un ragazzo alle prese con le innumerevoli difficoltà della vita. Una caratterizzazione avvenuta con successo grazie anche al contributo del passato, presente e della versione alternativa di un possibile futuro identificata con il Barry Allen di un altro universo che, sempre interpretato da Ezra Miller, risulta essere un tassello fondamentale per la sua formazione e la comprensione di sé stesso.

Tra azione e innumerevoli personaggi

The Flash è un film che oscilla costantemente tra azione e riflessione, bilanciato tra ordine e disordine. Altro elemento caratteristico è infatti la contraddittorietà che permane per una buona parte del discorso narrativo che, se da un lato identifica perfettamente il vissuto e la mente del protagonista, dall’altro è un peso che fatica ad essere ignorato.

Una sceneggiatura affrettata e confusionaria, infatti, ha contribuito alla poca caratterizzazione riservata agli altri personaggi della vicenda come la Supergirl di Sasha Calle, alla quale viene dato pochissimo spazio e lustro, o allo Zod di Michael Shannon, antagonista accantonato e incompreso del lungometraggio.

La carta della nostalgia non manca e viene giocata dalla presenza del Batman di Micheal Keaton, nato dalla mente di Tim Burton e icona della cinematografia anni ’90, che risulta convincente e perfettamente inserito all’interno della narrazione senza fatica e senza alcuna forzatura. Le sequenze di azione coinvolgono e colpiscono grazie anche all’uso del ralenti che permettono di entrare ancora di più in contatto con il personaggio di Flash. Nonostante una narrazione troppo dilungata in alcuni punti della storia, The Flash è senza dubbio uno dei migliori prodotti cinematografici DCEU degli ultimi anni, uno spiraglio di luce in un mondo cinematografico ultimamente allo sbaraglio. 

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Rebecca Fulgosi
Mi chiamo Rebecca, classe 2000 e ho una passione smisurata per il mondo della settima arte. Studio alla facoltà di Beni Culturali con il sogno di diventare critica cinematografica, perché guardare film è una delle cose che mi riesce meglio. Il mio genere preferito è L’horror insieme ai cinecomic di cui sono appassionata sin da piccola. Tra i miei film preferiti: "La La Land", C’era una volta a ...Hollywood", "A Star is Born", "Jojo Rabbit" e "Titanic". Le mie serie preferite, "American Horror Story" e "La casa di carta".

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