Donald Glover è pronto a dire addio a Childish Gambino. L’alter ego musicale che ha accompagnato la sua carriera di attore, regista, produttore e sceneggiatore non tornerà più dopo l’uscita di Bando Stone & the New World, il 19 luglio 2024.
Una decisione sensata, anche se sofferta, che non rappresenta un saluto definitivo alla musica, ma solo una visione diversa, in cui il linguaggio di Childish Gambino forse non serve più. O meglio, a non servire più è ormai quella divisione netta fra il Donald Glover “cerebrale”, complesso e astratto di Atlanta o di Mr. & Mrs. Smith e il rap senza filtri, sboccato, svampito e quotidiano di Childish Gambino.
Chi sa, forse il prossimo album dopo Bando Stone potrebbe ancora sorprenderci con un’altra, ennesima identità. Intanto, però, se volete saperne di più sulla discografia di Childish Gambino, ecco un elenco di brani da ascoltare, più una precisazione e una curiosità.
La precisazione: c’è una miniera di musica da scoprire nei mixtape di Childish Gambino, ma in questo articolo troverete solo brani dei suoi album in studio e dei suoi EP. Un consiglio sempre valido è comunque quello di cercare Culdesac e ascoltare (almeno!) So Fly.
La curiosità: è amico di Ludwig Göransson dai tempi della serie tv Community e ha collaborato con il compositore premio Oscar in gran parte dei suoi progetti discografici.
Be Alone (EP, 2011)
Serve un po’ di spavalderia per aprire un EP rap con un (bellissimo) falsetto. E la spavalderia certo non manca a Glover/Gambino. Infatti dopo diversi mixtape sceglie di inaugurare il suo primo extended play con Be Alone. Un brano in cui fa diretto riferimento al suo isolamento nel mondo della musica, a causa delle difficoltà avute nel farsi accettare e capire sulla scena. Non è mai stato come gli altri, ma ha sempre detto “I don’t wanna be alone”.
Heartbeat (Camp, 2011)
Un amore passato, che non sa finire. Una ex da cui non si fa che tornare, come una calamita. Heartbeat, come suggerisce già il titolo, è una traccia tutta giocata sul battito. Esprime nel beat e nell’uso estremo di synth e autotune – per distorcere la voce in una specie di urlo non umano – tutta la disperazione, la confusione emotiva, la rabbia e l’attrazione per la persona a cui il brano è dedicato. Con il suo linguaggio esplicito e senza filtri, Heartbeat sembra una canzone scritta per Earn e Vanessa nella prima stagione di Atlanta.
3005 (Because the Internet, 2013)
Sembra una canzone d’amore, ma non lo è. O meglio, è anche di più. Un ritornello dolce, quasi da ballad, si ferma appena Childish Gambino lo ordina: “Hold up”, appunto. Parte così il suo rap che è più una riflessione sul senso delle relazioni in generale. Sull’amicizia, sulla lealtà e sulla sincerità. Il secondo ritornello è quello che conquista, ogni volta, grazie a un crescendo vertiginoso, che Donald Glover non solo crea con la musica ma anche con le immagini. È sua la regia, infatti, del videoclip ufficiale.
Sober (STN MTN/Kauai, 2014)
Nel 2014, con STN MTN e Kauai, Childish Gambino ha pubblicato 18 brani in due EP, l’equivalente di un album vero e proprio. I due progetti, inoltre, sono a tutti gli effetti collegati, uno la prosecuzione dell’altro in un ideale passaggio dal sonno alla veglia, da Stone Mountain in Georgia all’isola hawaiana di Kauai. La traccia più celebre è quella che apre Kauai, Sober. Nel progetto concettuale di Glover/Gambino rappresenta il primo passaggio del risveglio da un sonno profondo. Musicalmente è poco rap ma è una di quella meravigliose piccole canzoni che restano in testa fin dal primo ascolto, grazie alle tastiere e al basso. È anche un esempio di tutta quella stranezza di Childish Gambino che si ama all’istante. Guardate il video per crederci.
Redbone (“Awaken, My Love!”, 2016)
Se questa fosse una classifica, Redbone sarebbe senza dubbio e fieramente al primo posto. È il capolavoro di Childish Gambino, la vetta ancora insuperata. Uno dei brani – non solo rap – migliori degli ultimi dieci anni. Non ci credete? Non vogliamo convincervi, ma almeno riascoltatela in cuffia. O in questa versione live da Jimmy Fallon.
Summer Pack (2018)
Il Summer Pack è in realtà un brevissimo EP che contiene solo due canzoni. Non sapevamo quale scegliere, le amiamo entrambe, ma soprattutto sono così simili tra loro che sembrano parlarsi. Sono impossibili da separare. Si tratta di Summertime Magic e Feels Like Summer. Due brani tematici, sull’estate, che Glover/Gambino ha incluso nella colonna sonora del film Guava Island con Rihanna (su Prime Video).
Algorhythm (Atavista, 2020, 2024)
No, non è un errore. Algorhythm è uscita due volte, in due anni diversi. Aveva già il suo titolo definitivo, infatti, anche nell’album 3.15.20 che Childish Gambino ha fatto uscire nel marzo 2020. Un album in lavorazione, ancora incompleto, ma che il rapper ha scelto di pubblicare prima del previsto a causa della pandemia. Dopo quatto anni l’ha rifinito e ripubblicato con il titolo Atavista, uscito a maggio 2024. Algorhythm è un brano molto elettronico, che gioca con la tecnologia sia nel testo sia nella musica, riflettendo sull’alienazione moderna. Ed è straniante e ipnotico come solo Donald Glover riesce a essere. Provate per credere.
BONUS: This is America (2018)
This is America è forse il singolo più conosciuto, oltre che il maggior successo, di Childish Gambino. Ha vinto quattro Grammy su quattro nomination, compreso quello al miglior video musicale, che è parte integrante dell’opera. This is America, infatti, non fa parte di nessun album. Nasce come diss track contro Drake (sì, anche Gambino è coinvolto in questa faida) e rapidamente si è trasformato in un simbolo del movimento Black Lives Matter. Il video meriterebbe un approfondimento a parte per tutti i riferimenti alla cultura e all’attualità che contiene. È sufficiente però sapere che, da solo, This is America è un progetto multimediale intero, un manifesto politico. È l’esatto momento in cui Childish Gambino è uscito dal perimetro della musica ed è entrato nei notiziari, nella cultura, nelle chiacchiere tra amici. E quindi nella storia.
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