Demi Moore in The Substance
Demi Moore in The Substance

Non sono solo i premi a contare al Festival di Cannes, c’è tutta la sezione del mercato da non perdere mai di vista e che infatti porta la prima grande (buona) notizia per il pubblico italiano: I Wonder Pictures ha acquistato The Substance.

Il secondo film della regista Coralie Fargeat, dopo Revenge, è una storia visionaria a tinte horror, intensa, divertente e giocosamente splatter: già destinata a diventare un un cult del cinema di genere, con Demi Moore, Margaret Qualley e Dennis Quaid.

Fargeat torna quindi a lavorare sul cinema horror offrendone una rilettura personale e sorprendente, grazie anche alla sua ironia. Mescola Cronenberg e Tsukamoto con il miglior Zemeckis di La morte ti fa bella, per mettere in scena una riflessione su quanto si è disposti a fare per soddisfare le proprie ambizioni, perseguendo ossessivamente ideali di giovinezza e perfezione.

Cosa aspettarsi da The Substance

The Substance è un esperimento, è una versione “migliore di sé”, più giovane, più bella, più perfetta. C’è solo una regola: è necessario dividere il tempo. Una settimana sta al vecchio te. Quella dopo sta al nuovo te. Sette giorni a testa. Un equilibrio perfetto. Facile, no? Se rispetti l’equilibrio, cosa può andare storto?

La dichiarazione di Coralie Fargeat

«I film di genere sono politici», commenta Coralie Fargeat. «Da regista, li considero un modo perfetto per affrontare questioni sociali e personali attraverso la lente dell’intrattenimento, del divertimento e dell’eccesso. Abbandonandomi a questa visione, voglio liberare il mio mostro interiore. O piuttosto quello che la società mi ha fatto credere che sia un mostro: questa parte di me imperfetta, che invecchia, che muta e che mi hanno insegnato a nascondere perché, in quanto donna, non è quello il modo in cui ci si aspetta che io appaia, pensi o mi comporti. Ed è per questo che ho voluto raccontare questa storia».

Coralie Fargeat. Courtesy of I Wonder Pictures

La dichiarazione di I Wonder Pictures

«Io sono notoriamente un fifone», afferma Andrea Romeo, fondatore e direttore editoriale di I Wonder Pictures, «ma sono lieto di aver avuto il coraggio di vedere questo film, scoprendo, tra mille risate e grandi invenzioni visive, una storia capace di parlare a tutti rivelando con semplicità cristallina quanto ciascuno di noi rubi al proprio tempo e al proprio benessere per seguire le proprie ossessioni. Ormai consapevoli di questo, in I Wonder Pictures non abbiamo potuto che accogliere questo cult come nuova nostra ossessione, accettando un’altra grande sfida che – dopo Everything Everywhere All at Once, The Whale e La zona d’interesse – ci ingaggerà a portare questo film al pubblico italiano».

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