CineDì - Bellissima: omaggio alle Ultime Dive. IL DESERTO ROSSO di Michelangelo Antonioni, 1964
CineDì - Bellissima: omaggio alle Ultime Dive. IL DESERTO ROSSO di Michelangelo Antonioni, 1964

Al sesto anno dalla sua nascita, CineDì, la rassegna berlinese creata da Mara Martinoli, riporta sullo schermo il cinema italiano dagli anni Cinquanta agli anni Settanta.

Lo fa rendendo omaggio a tre “dive” recentemente scomparse: Gina Lollobrigida, Catherine Spaak e Monica Vitti. Tre attrici molto diverse tra loro che hanno lasciato un segno profondo nel cinema italiano, passando dalle grandi produzioni a quelle più piccole e spesso lavorando con i registi più rappresentativi della loro epoca. Dalla commedia all’italiana al cinema drammatico d’autore, dal film cult a quello meno conosciuto: sono molti i generi cinematografici rappresentati da queste attrici, seppure con uno stile recitativo differente.

Dopo la rassegna Bellissima!, realizzata con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Berlino nel 2017 al Filmmuseum di Potsdam, con Bellissima 2024 si rinnova quest’anno la collaborazione fra Mara Martinoli e l’Istituto Italiano di Cultura di Berlino.

Abbiamo avuto il piacere di fare qualche domanda all’ideatrice e organizzatrice per conoscere meglio la realtà di CineDì.

L’intervista

Questa sarà la sesta edizione di CineDì; come è nata l’idea e come si è evoluto negli anni?

La prima edizione è del 2019, fu molto avventurosa perché fondamentalmente feci una raccolta fondi per affittare il cinema, il Kulturbrauerei, dove si tengono anche vari festival. Avevo bisogno di uno spazio ampio, con parecchi posti, perché in quel caso la rassegna prevedeva premiere di film italiani con ospiti.

Inizialmente CineDì è partito con questa idea di diffondere il nuovo cinema italiano, quello d’autore, e veniva da un’altra rassegna che stavo curando al Babylon con CinemAperitivo. Ho sempre fatto questo negli ultimi dieci anni, e appunto CineDì è stato il primo progetto super indipendente. Attraverso questa raccolta fondi ho iniziato a cercare aiuto e in molti hanno contribuito: tra pubblico berlinese, che già da anni mi seguiva, e altri contatti che avevo, fu un vero successo. Ci fu un grande passaparola anche tra registi e attori. Tra i nove film presentati, quasi tutti con la presenza dei registi o degli attori, ci furono Ricordi di Valerio Mieli, Dogman di Garrone (per il quale venne Marcello Fonte), L’intrusa di Leonardo Di Costanzo, e Normal di Adele Tulli. Per quella prima edizione avevo una sala da trecento posti, e dato che stava andando bene anche la raccolta fondi, l’Istituto Italiano di Cultura di Berlino mi diede un ulteriore contributo.

Nel 2020 con la pandemia ho organizzato nel pieno del primo lockdown una rassegna online, in quel caso con Jasmine Trinca su Zoom, con Sonia Bergamasco e altri abbiamo ricreato il dibattito in forma virtuale. Nel luglio 2021 invece ci fu una versione all’aperto di cinque giorni al Brotfabrik (che è dove tornerò anche con la prossima edizione), non di premiere, ma di film che si concentravano sull’immigrazione italiana.

L’identità della rassegna è cambiata negli anni?

Negli anni CineDì si è trasformato; generalmente rimane il focus sul cinema italiano, però ad esempio quest’anno ci sarà un film straniero. In questa rassegna dedicata a tre attrici scomparse abbastanza recentemente, ho cercato di non prendere i film più scontati, ci sono ovviamente titoli più riconoscibili come Il deserto rosso, però anche cose più introvabili, come Trapezio. Tutte le volte che riesco a fare questo accostamento sono più contenta, e in questo caso ci sarà per la prima volta un film statunitense.

Che tipo di pubblico segue CineDì?

Ovviamente c’è una parte di italiani a Berlino, però più si va avanti con gli anni e più aumentano gli spettatori tedeschi e internazionali. Mi piace molto questa realtà, ed è interessante perché vengono anche a vedere i film meno conosciuti. Come nel 2022 quando portai CineDì al Babylon e scelsi A Chiara di Carpignano, un film che non hanno visto in molti, e la sala era piena. Ogni anno questa sorta di festivaletto funziona, anche perché c’è un pubblico molto affiatato, che partecipa alla discussione.

Come ti muovi a livello legale per i diritti dei film?

Mi sono rivolta sempre direttamente ai distributori, tedeschi o italiani, dipende dal film, in questo caso dall’Italia ho un film della Cineteca di Bologna e uno del Museo Nazionale del Cinema di Torino. Solitamente contratto con i distributori e lo faccio da sempre da sola. Pensare ad ogni aspetto è difficoltoso, e ultimamente i fondi si stanno rimpicciolendo, ma riesco a farcela con successo da sei anni e continuerò così.

Calendario delle proiezioni di CineDì – Bellissima

Tutti i film verranno proiettati con sottotitoli in inglese.

  • 10 Marzo, ore 16:00: Omaggio a Monica Vitti – DRAMMA DELLA GELOSIA – TUTTI I PARTICOLARI IN CRONACA di Ettore Scola, 1970
  • 24 Marzo, ore 16:00: Omaggio a Monica Vitti. IL DESERTO ROSSO di Michelangelo Antonioni, 1964
  • 7 Aprile, ore 16:00: Omaggio a Catherine Spaak. L’UOMO DAI CINQUE PALLONI di Marco Ferreri, 1965 (Un ringraziamento particolare al Museo Nazionale del Cinema di Torino)
  • 21 Aprile, ore 16:00: Omaggio a Catherine Spaak. LA NOIA di Damiano Damiani, 1963
  • 5 Maggio, ore 16:00: Omaggio a Gina Lollobrigida. VITA DA CANI di Mario Monicelli e Steno, 1950. Anteprima tedesca della copia restaurata dalla Cineteca di Bologna
  • 19 Maggio, ore 16:00: Omaggio a Gina Lollobrigida. TRAPEZIO di Carol Reed, 1956
CineDì – Bellissima: omaggio alle Ultime Dive

Chi è Mara Martinoli

Mara Martinoli è una curatrice di cinema indipendente che vive a Berlino da luglio 2014. In questi anni si è occupata principalmente di portare il cinema italiano in Germania, alternando film classici a produzioni più recenti, a volte con ospiti in sala. Da anni collabora parallelamente con numerosi festival e associazioni e, dal 2022, lavora al Torino Film Festival in Ufficio Programmazione e nel Coordinamento Autori.

Dal 2015 al 2023 ha curato il “CinemAperitivo”, un appuntamento settimanale con il cinema italiano al Cinema Babylon di Berlino (Mitte). Si occupa di tutti gli aspetti organizzativi legati ad ogni proiezione: dalla selezione dei film agli accordi con i distributori, dall’ospitalità alla promozione, dalla gestione del dibattito agli aspetti più tecnici. Dal 2019 organizza CineDì.

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Silvia Pezzopane
Ho una passione smodata per i film in grado di cambiare la mia prospettiva, oltre ad una laurea al DAMS e un’intermittente frequentazione dei set in veste di costumista. Mi piace stare nel mezzo perché la teoria non esclude la pratica, e il cinema nella sua interezza merita un’occasione per emozionarci. Per questo credo fermamente che non abbia senso dividersi tra Il Settimo Sigillo e Dirty Dancing: tutto è danza, tutto è movimento. Amo le commedie romantiche anni ’90, il filone Queer, la poetica della cinematografia tedesca negli anni del muro. Sono attratta dalle dinamiche di genere nella narrazione, dal conflitto interiore che diventa scontro per immagini, dalle nuove frontiere scientifiche applicate all'intrattenimento. È fondamentale mostrare, e scriverne, ogni giorno come fosse una battaglia.

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