Good Omens Prime Video

Da pochi giorni su Prime Video è tornata con i nuovi episodi la serie Good Omens, il cui soggetto è curato da Neil Gaiman e Terry Pratchett, autori del romanzo Buona Apocalisse a tutti! del 1990, da cui la serie è tratta. 

Neil Gaiman è già noto per le sue opere dedicate al sovrannaturale e al fantastico, come American Gods e The Sandman (serie Netflix di cui è sceneggiatore). Terry Pratchett, invece, è uno scrittore britannico famoso per i suoi romanzi di genere fantasy umoristico. I suoi libri – già dagli anni ’80 –  hanno sempre riscosso molto successo. 

Due penne amanti del fantasy, del senso dell’umorismo e dei personaggi che non sono mai totalmente bianchi o neri. Cosa poteva nascere da due menti simili? Good Omens, una serie televisiva che diverte, intrattiene e che regala anche momenti intensi. 

La prima stagione andò in onda nel 2019 ed entrambe le stagioni sono composte da sei episodi che durano dai 45 ai 57 minuti. Il grande Michael Sheen interpreta Aziraphale (l’angelo), mentre un brillante David Tennant è Crowley, l’affascinante demone.

La trama – Scongiurare eventi apocalittici e occuparsi di arcangeli smemorati

Pur trattando tematiche “sacre” tratte dalla religione cristiana, Good Omens non è una serie drammatica o impegnativa, anzi tende a deridere le stesse concezioni di “bene” e “male” insite nel cristianesimo e nella dualità dei demoni e degli angeli: nessuno è davvero buono come nessuno è totalmente malvagio.

La prima stagione è ambientata nel 2018 ed è incentrata su un evento: sventare l’Apocalisse scatenata dalla presa di potere dell’Anticristo, incarnato in un bambino inglese di undici anni di nome Adam. Aziraphale e Crowley sono un angelo e un demone che si conoscono da secoli, ormai amanti della vita terrestre, vogliono impedire l’Apocalisse.

La serie prosegue con una serie di trovate narrative e visive, la storia avanza in modo fluido, spensierato, accattivante e brillante. Una CGI non eccellente non intacca assolutamente la visione, che risulta essere godibile, come una commedia degli equivoci di buon gusto, dove però non mancano anche momenti più “sentimentali” e intensi. 

Ciò che cattura totalmente l’attenzione in entrambe le stagioni è la bravura dei due attori. Sheen e Tennant sono un’accoppiata perfetta, c’è molta chimica tra i due ed entrambi – si nota anche dalle interviste – amano interpretare i due personaggi. 

La seconda stagione fa proseguire la storia attraverso un nuovo espediente narrativo: l’Arcangelo Gabriele (interpretato da un buffo Jon Hamm) ha perso la memoria e si presenta alla libreria di Aziraphale, cosa gli è successo? Aziraphale e Crowley si sono creati il loro “angolo” di vita sulla terra, vita che verrà ben presto sconvolta da questo avvenimento. 

Aziraphale e Crowley – Più umani degli umani stessi

Nella seconda stagione arriva un momento fondamentale per capire i due protagonisti: si scopre il primo incontro fra Aziraphale e Crowley, quando quest’ultimo era ancora un angelo, prima di ribellarsi al Paradiso e cadere come demone. 

La seconda stagione si distacca in modo piuttosto netto dalla prima, diminuendo la materia “divina” per avvicinarsi a quella più umana: le relazioni, i sentimenti, gli sguardi rubati e le cose non dette. Questo focus sulla parte più umana della serie potrebbe piacere oppure no, poiché comporta un riduzione dell’azione rispetto alla prima stagione, oltre che un evidente cambiamento nel personaggio di Crowley.

Il demone, caratterizzato dal suo pungente sarcasmo, nella seconda stagione diventa più “umano”, cercando di fare chiarezza sulla natura del rapporto con Aziraphale. C’è chi non ha apprezzato l’emergere di questa sua umanità, eppure è un lato di Crowley che è sempre esistito, solo che non era emerso nella stagione precedente.

Con un tipico umorismo inglese, la seconda stagione di Good Omens è il cuore pulsante della modernità umana: Aziraphale e Crowley hanno imparato a conoscere e vivere con gli umani assorbendone diverse caratteristiche, imparando ad amarli ancora di più. 

Saranno proprio gli umani che li aiuteranno a capire meglio loro stessi, a capire i pensieri che si tengono dentro da ben seimila anni ma che non erano mai riusciti a comprendere del tutto.
Aziraphale e Crowley sono un duo e sono sempre pronti ad aiutarsi, ma allo stesso tempo faticano ad essere totalmente onesti l’uno con l’altro

La terza stagione e i progetti futuri 

Un’avventura tra lo spazio e il tempo, tra il bene e il male, con un rapporto lungo e complicato tra due protagonisti eccentrici e ben scritti, un legame colmo di sfaccettature brillanti e toccanti, questo è Good Omens

Ancora non si hanno notizie di una terza stagione, nonostante Neil Gaiman abbia affermato che potrebbe già scriverla se non fosse per lo sciopero di attori e sceneggiatori in corso. Tutto dipenderà da Amazon e dal successo della seconda stagione.

La seconda stagione ha di certo un finale amaro ed emozionante, purtroppo un ipotetico sequel non avverrà sicuramente in tempi brevi, se vi piacerà la serie potrete supportarla consigliandola agli amici o conoscenti.

Inoltre, come si vede dalla pagina ufficiale di Instagram della serie, è confermato che verrà realizzata una graphic novel che adatterà il libro da cui è tratta la serie, illustrata da Colleen Doran (qui il kickstarter).

Senza dire altro per non fare spoiler, vi invitiamo ad intraprendere questo viaggio folle e divertente, Buona Apocalisse a tutti!

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Giulia Arcoraci
Nata a Milano il 05/05/1997, laureata in Scienze dei beni culturali e ora studentessa della magistrale in scienze storiche all’Università di Pavia. Il museo è la mia seconda casa, mastico cultura da quando sono bambina. In particolare sono appassionata di arte (principalmente arti extraeuropee), storia, videogiochi e anche un po’ di cinema. Cerco di vivere al meglio la vita culturale di Milano, senza perdermi mostre d’arte o altri eventi. Credo nell’importanza della storia come memoria, un continuo monito a non ripetere gli errori del passato, oggi spesso sottovalutata, mi occuperò di mantenerla viva attraverso la scrittura. Dai miei lavori potrete aspettarvi professionalità, qualche strambo aneddoto storico e, perché no, tante mostre d’arte!

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