Arte.Tv Giornata Mondiale del Rifugiato

In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, Arte in Italiano propone una selezione di documentari che invitano a cercare nuovi spunti per capire il fenomeno della migrazione e per risvegliare una nuova consapevolezza.


Nuovi occhi per osservare e nuove voci da ascoltare. È questo ciò che Arte in Italiano (arte.tv/it) cerca di realizzare in occasione del 20 giugno, Giornata Mondiale del Rifugiato, proponendo una selezione di documentari per conoscere da vicino i temi della migrazione attraverso le storie di migranti, rifugiati e di tutte quelle persone che, ancora oggi e quotidianamente, sono in fuga da guerre, conflitti e persecuzioni. 

In particolare, Arte in italiano presenta il nuovo catalogo “Generation Africa”, con documentari, firmati da registi provenienti da sedici diversi paesi, che compongono un mosaico di racconti sul fenomeno delle migrazioni dall’Africa.

Tutti i titoli sono fruibili gratuitamente, con sottotitoli in italiano, sul sito arte.tv/it o sulle app ARTE per smart TV, Fire TV, Apple TV e dispositivi mobili.

Generation Africa

Generation Africa” è la nuova raccolta di film prodotti da Social Transformation and Empowerment Projects (STEPS), società sudafricana di media senza scopo di lucro che lavora utilizzando i documentari come strumento di cambiamento sociale. Il progetto coinvolge 16 Paesi africani, dando vita così a una fitta tessitura di storie e racconti sulla migrazione.

Tra i documentari presenti su Arte in Italiano spicca il racconto polifonico di “Prestami la tua voce”: nata nel 1994 in Repubblica Democratica del Congo, che ha lasciato per il Ruanda e poi per il Burundi, Akili Nadege è una sopravvissuta. Ha vissuto la prigione e la tortura, pianto la perdita di un padre assassinato e di un Paese distrutto, sperimentato l’isolamento e la solitudine più cruda attraverso l’esilio. Dopo una vita di difficoltà, come trovare la forza di raccontare la propria storia? Per questo, la regista Claudine Ndimbira ha chiesto alla giovane donna di far raccontare la sua storia da un coro di lettori – uomini e donne – che non conoscono Akili né il suo passato, ma che leggendo impareranno a creare un legame con lei. 

Europa in Transizione

Europa in Transizione è il catalogo di Arte.tv che, come afferma il regista e produttore Andreas Pichler, “vuole, finalmente, considerare l’Europa nel suo insieme. Questo non significa che non ci siano differenze evidenti tra le nazioni, ma questo continente è molto più interconnesso di quanto pensiamo”. Con nuove prospettive dall’alto, attraverso straordinarie riprese aeree, animazioni cartografiche e interviste con cittadini impegnati, questa serie di documentari affronta sei temi cruciali per il futuro: dall’ambiente alla sostenibilità passando per la migrazione dei popoli al centro dell’episodio I nuovi cittadini

In circa 50 minuti, il documentario racconta un continente alle prese con la più grande ondata migratoria dal 1945: più di 5 milioni di persone sono fuggite dall’Ucraina in guerra. Da un lato l’Europa accoglie questi profughi a braccia aperte, dall’altro chiude le porte a chi viene dal sud, trasformandosi in una fortezza militarizzata. Quale sarà il futuro di un’Europa così contradditoria?

Il grande esodo

Le voci di migranti e rifugiati dal mondo danno vita alla collezione “Il grande Esodo” che raccoglie le testimonianze di coloro che sono costretti a fuggire dal proprio paese d’origine. All’interno della collezione c’è in particolare la serie “Arrivi e partenze”, composta da cortometraggi documentari (da 7 minuti ciascuno) che raccontano le storie di altrettanti viaggiatori: otto speranze e sguardi differenti sul mondo che provano ad accendere una nuova luce sulle problematiche che si incontrano nel corso dell’esodo e dell’esilio, affrontando temi come il legame tra popoli, l’importanza della lingua per chi è alla ricerca di un senso di appartenenza e la difficoltà del superare i pregiudizi. 

A questa si affiancano anche reportage e documentari come Tunisia: una generazione perduta: a più di un decennio dalla rivoluzione, nulla sembra cambiato, il Paese è ancora sotto assedio della polizia e i giovani ai bordi delle periferie continuano le loro proteste. Tutto ciò che fanno viene considerato reato, viene levato loro il concetto stesso di libertà e perciò vedono nell’Europa il loro futuro.

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