Michel Ocelot, Il Faraone, il Selvaggio e la Principessa

Una cornice e tre racconti che in comune hanno il tema della perseveranza, ma che nascono casualmente dai suggerimenti di un pubblico, è così che Michel Ocelot torna al cinema dopo cinque anni, con Il Faraone, il Selvaggio e la Principessa.

Che siate appassionati di film di animazione (impossibile dimenticare il debutto dell’oggi 79enne Ocelot, Kirikù e la strega Karabà) o che vogliate accompagnare dei piccoli spettatori in sala, i film di Ocelot sono sempre un’ottima scelta.

Il suo linguaggio narrativo, sempre conciso, diretto e ritmato, nei cortometraggi funziona perfettamente: tre storie brevi, dall’arco lineare, comprensibili ai bambini ma profonde abbastanza (e ben disegnate) da compiacere anche un pubblico adulto.

La tecnica di animazione di Michel Ocelot, infatti, è inconfondibile, anche se in questo caso prova a combinarne diverse tipologie.

Tre racconti e una cornice

La Cornice è un trucco del mestiere, un modo per introdurre le tre storie legandole tra loro. La Narratrice chiede al pubblico parole e spunti da cui partire per costruire una storia. E così ne nascono tre.

Il Faraone dal punto di vista tecnico è quella che somiglia di più a Kirikù. Stessa bidimensionalità dei personaggi, colori accesi, ambientazione lontana dall’Occidente. È la storia di un ragazzo qualunque che diventa Faraone per poter sposare la donna che ama.

Il Selvaggio mantiene la bidimensionalità ma si rifà al gioco di ombre di Principi e Principesse (2000). I personaggi non hanno volti, sono ombre dentro paesaggi curati e da fiaba. È la storia – la migliore delle tre – di un castello e di un uomo che ne terrorizza gli abitanti, celando la sua identità.

La Principessa riprende invece la tecnica 3D di Azur e Asmar (2006), però ne affina le forme e gli sfondi, attenuando l’effetto-videogioco. È la storia d’amore tra un principe fuggito, che si nasconde tra i mercanti, e una principessa che se ne innamora non conoscendone il passato.

Il Faraone, il Selvaggio e la Principessa è al cinema dal 20 aprile.

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