Animali Selvatici Cristian Mungiu

Nei boschi della Transilvania si aggira un’inquietante presenza di morte e no, non è un vampiro della tradizione popolare. È qualcosa di più profondo e soltanto umano che, anche se inizialmente sconosciuto, contribuisce a dettare l’umore dell’intero film di Cristian Mungiu, Animali selvatici.

Il titolo originale racconta una storia molto diversa, in cui è sempre l’uomo, appunto, e non l’animale al centro: R.M.N., come la risonanza magnetica, un’analisi cerebrale oltre la superficie della pelle (e del film).

Protagonista è Matthias (Marin Grigore), che torna nel suo piccolo paese dalla Germania, soprattutto per stare accanto al figlio, in preda a terribili paure infantili. Il piccolo Rudi (Mark Blenyesi), infatti, sembra assalito dai ricordi di un trauma che non riesce a descrivere e che genera nel pubblico continua angoscia.

Man mano che la narrazione di Mungiu prosegue e si evolve, sembra semplicemente dimenticarsi, anche se mai del tutto, di quella sensazione così sconvolgente, per poi tornarvi in modo esplicito sul finale. Animali selvatici vira così verso il racconto della comunità. Scansiona, proprio come una RMN, le dinamiche fragili ma immutabili del paese, soprattutto dopo l’arrivo di tre uomini del Sud-Est asiatico, assunti nella maggiore fabbrica del villaggio.

Colpisce il rifiuto degli abitanti di toccare il pane preparato dai tre uomini. Colpisce soprattutto in una terra di passaggio e di diverse culture come è la Transilvania, che ancora oggi trilingue, poiché usa anche la lingua ungherese e quella tedesca, presenti nel film.

Il piccolo mondo del villaggio di Matthias è sconvolto dall’arrivo del diverso, così Mungiu – che si ispira a un fatto realmente accaduto in Romania – trae ispirazione per raccontare il razzismo e la xenofobia nel piccolo, nei gesti quotidiani.

Con un linguaggio brutale e crudele, che a volte caratterizza le sue opere, Mungiu non risparmia nessuno, dal piccolo lavoratore in crisi alla grande manager locale. Nessuno si salva dalla sua analisi senza pietà a eccezione, forse, del piccolo Rudi che ancora guarda il mondo con gli occhi dei bambini, nonostante la paura.

Animali selvatici è stato presentato a Cannes nel 2022, ma arriva adesso in sala in Italia, a luglio 2023, con BIM Distribuzione.

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