Once Upon A Studio
Once Upon A Studio. Courtesy of Disney+

If this walls could talk, se questi muri potessero parlare…dice all’inizio di Once Upon A Studio un distinto signore anziano, che poi è “soltanto” uno dei più grandi animatori Disney di sempre, Burny Mattinson, scomparso a febbraio di quest’anno.

Le sue parole sono rivolte a noi spettatori, certo, ma prima di tutto alla giovane donna (nera, non è un dettaglio da poco se si parla della Disney degli ultimi anni) che lo precede verso l’uscita del quartier generale Disney: un ideale passaggio di testimone creativo, verso – e per – una nuova e diversa generazione.

L’omaggio e lo sguardo al futuro

Once Upon A Studio, contando anche i titoli di coda, non dura più di nove minuti. È un cortometraggio-omaggio in cui (con il pretesto di una foto ricordo) si incontrano i 543 personaggi Disney di oltre 85 fra lungometraggi e cortometraggi. Un saluto e un ringraziamento a “tutti quelli che hanno immaginato con noi, riso con noi e sognato con noi”.

Qualunque sia la vostra “generazione Disney”, la troverete in Once Upon A Studio, con qualche gradito easter egg: dalle fatine della Bella addormentata nel bosco, che litigano sull’azzurro e sul rosa, alla celebre battuta di Scar/Jeremy Irons (I’m surronded by idiots). Sì, perché in versione originale i personaggi mantengono le loro storiche voci. Anche l’indimenticato Genio di Robin Williams, che emoziona con una sola frase di Aladdin.

Naturalmente, però, nel celebrare i 100 anni di Disney, lo sguardo è rivolto anche al futuro: al prossimo film, Wish, in uscita a Natale. I registi del corto – Dan Abraham e Trent Correy – scelgono di presentare la nuova protagonista, Asha, accanto a Biancaneve e Mulan. Una linea di continuità ed evoluzione: dalla prima principessa in assoluto, a quella che nel 1998 stravolge la narrazione femminile Disney. Fino appunto a quella che scopriremo a dicembre.

Non resta che aspettare. E, come sempre, da bravi disneyani to Wish (!) upon a star, guardare le stelle ed esprimere un desiderio.

©FRAMED Magazine

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