Era il giorno di natale del 1993. E parecchie persone fuori dai cinema parlavano di un film western diretto da George P. Cosmatos con protagonisti Kurt Russell e Val Kilmer: Tombstone.
Un western dallo stile moderno ma dall’anima classica, un avvincente racconto della frontiera americana imbevuto d’azione.
Storia e leggenda americana
Il film descrive in maniera esaustiva le storiche vicende di sangue occorse tra i fratelli Earp e i Cowboys nei primi anni ‘80 dell’Ottocento.
La banda guidata da Curly Bill (Powers Boothe) e dal leggendario pistolero Johnny Ringo (Michael Biehn) opprime il territorio tra Messico e Arizona, terra ricca di nuovi giacimenti che attira molta gente da tutta l’America. Nella giovane città di Tombstone arrivano i fratelli Earp, Wyatt (Kurt Russell), Virgil (Sam Elliott) e Morgan (Bill Paxton). Partiti con mogli e masserizie alla ricerca di un posto dove invecchiare e fare fortuna, i tre si trovano ben presto a fare i conti con una cittadina dove la legge è dettata dai Cowboys, veri padroni della zona. Pur nolenti, aiutati dal tisico giocatore d’azzardo e pistolero Doc Holliday (Val Kilmer), si ritroveranno invischiati in una faida con il gruppo di banditi che sfocerà in una guerra sanguinaria e vendicativa.
Lo sceriffo e il dandy
La performance di Kurt Russell modella un Wyatt Earp desideroso di armonia e ricchezza dopo un periodo di duro lavoro come sceriffo. Ma sotto i discorsi di ritiro e pace si intravede la lucida corazza del guerriero. È il classico eroe che suo malgrado è costretto a imbracciare di nuovo le armi per difendere la giustizia ma anche farsela da sé. Galante, valente e fruibile. È curioso come questo Wyatt Earp sia molto simile, per atteggiamenti ed esperienze, allo sceriffo Seth Bullock (Timothy Olypahnt) della serie western Deadwood.
Ma è Val Kilmer che in questo film dà una performance memorabile. Il suo Doc Holliday è un affascinante gentiluomo della frontiera vinto nel fisico ma non nelle ambizioni. Emette una magnetica aura di decadenza e marzialità parlando per motti latini e suonando Chopin. Sa essere tanto provocatorio e arguto nel parlare quanto chirurgico nello sparare. Gesti e parole sono arricchiti dall’ironia del moribondo, annoiato dal fato inevitabile che lo attende ma che vuole con profonda lentezza assaporare quel poco di vita che gli rimane. E la danza con la sua nemesi, il veloce pistolero Johnny Ringo, trasmette l’emozione di uno scontro tra eroi mitologici.
Sono qui, fragolino! (in originale: I’m your Huckleberry)
Doc Holliday a Johnny Ringo [Curiosità: è anche il titolo dell’autobiografia di Val Kilmer]
Un crogiolo di stelle
Tombstone è come uno di quei ritratti di famiglia pieno di volti che sembrano familiari. Attori già visti ma che si fatica a inquadrare con precisione.
Bill Paxton (Aliens, Lo sciacallo – Nightcrawler) e Sam Elliott (Il Grande Lebowski, A Star Is Born) sono rispettivamente Morgan e Virgil Earp.
Piccole parti nel film anche per Billy Bob Thornton (L’uomo che non c’era, Lama Tagliente) che è Johnny Tyler, Billy Zane (Titanic) interprete di Fabian e Charlton Heston (Ben Hur, I Dieci Comandamenti) che veste i panni di Henry Hooker. E in originale la voce narrante all’inizio è di Robert Mitchum (I forzati della gloria, Il promontorio della paura).
Ma per svelarvi gli altri si rende necessaria questa breve lista con indicato in parentesi il loro ruolo nel film e di fianco quello più noto:
Powers Boothe (Curly Bill), il perfido Cy Tolliver della serie Deadwood;
Michael Biehn (Johnny Ringo), il Kyle Reese del primo Terminator.
Tomas Arana (Frank Stilwell), il prefetto del pretorio Quinto ne Il Gladiatore;
Stephen Lang (Ike Clanton), il colonnello Quaritch del franchise di Avatar;
Thomas Haden Church (Billy Clanton), meglio noto come L’uomo sabbia nei film di Spider-Man;
Michael Rooker (Sherman McMasters), il mitico Yondu Udonta del MCU;
Terry O’Quinn (Sindaco John Clum), John Locke nella serie Lost.
Billy Clanton (Thomas Haden Church): Così ubriaco non mi fai paura. Mi vedi doppio, vero?
Doc Holliday (Val Kilmer): Però ho due pistole. Sparo a entrambi.
Gli uomini di quel giorno all’O.K. Corral
Wyatt Earp è una figura iconica della storia americana, quasi un eroe del mito. La sua storia, specialmente lo scontro all’O.K. Corral tra gli Earp e i Clanton, è stata oggetto di rappresentazione cinematografica fin dagli albori del cinema.
Basti pensare che Wyatt Earp morì nel 1929 e solo tre anni dopo la sparatoria venne romanzata nel film Law And Order, interpretato da Walter Huston e scritto da suo figlio John, il noto regista.
Tra i film più celebri che raccontano di quel giorno a Tombstone e dei suoi protagonisti ci sono Sfida Infernale (1946), regia di John Ford con Henry Fonda (Wyatt) e Victor Mature (Doc) e Sfida all’O.K. Corrall (1957), regia di John Sturges, con Burt Lancaster (Wyatt) e Kirk Douglas (Doc).
Gli eroi del West erano persone che vagavano tra le città senza leggi e la natura sempre più contaminata dall’uomo occidentale. Nel lento affermarsi del governo americano in quegli impervi territori, le loro storie erano tutte molto simili e avvincenti. Che fossero sceriffi, ladri o pistoleri.
Tombstone vale la visione
Estetica godibile, dialoghi esaltanti e ottime scene d’azione. Negli scontri, tra una parola e un gesto di preludio allo sparo, si respira la tensione dei migliori film d’azione. C’è un gusto quasi fanciullesco nel vedere un western moderno così avvincente e scorrevole.
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