La terra promessa (Bastarden), Venezia 80
Bastarden, Venezia 80

Presentato lo scorso settembre in concorso a Venezia 80La terra promessa (Bastarden) di Nikolaj Arcel arriva nelle sale italiane dal 14 marzo 2024 con Movies Inspired. Racconta la durezza di una terra desolata nella metà del 1700 e il progetto ambizioso di un uomo che vuole cambiare il suo status sociale e crearsi una nuova vita, il tutto con un linguaggio asciutto, diretto e attraente. Una piacevole sorpresa.

Protagonista di questo adattamento cinematografico del romanzo Kaptajnen og Ann Barbara di Ida Jessen, è Mads Mikkelsen che torna a recitare nella sua lingua madre, il danese.

Esplorando le sfumature romantiche e idealistiche di una vita aspra scandita da desideri frustrati e ingiustizie, La terra promessa racconta soprattutto un incontro con l’amore, trovato per caso e non cercato.

Il film di Arcel rende irresistibile e appassionante la lotta di un uomo che vuole sottomettere la natura ai suoi desideri, in un luogo in cui tutto è ancora da conquistare.

La terra promessa, la trama

Il capitano Ludvig Kahlen (Mikkelsen), mosso dal desiderio di modificare la sua condizione economica e sociale, decide di coltivare le desolate lande danesi e costruire una colonia nel nome del Re, in cambio di un titolo nobiliare. Pochi uomini e pochi mezzi sono solo il primo degli ostacoli. Il confronto con quella nobiltà a cui tanto aspira il soldato (figlio a sua volta di una donna impiegata nella servitù e di un nobile da cui era in servizio) è devastante e ambiguo.

Leggi qui la recensione integrale di La terra promessa (Bastarden).

Qui sotto il trailer in italiano di La terra promessa, al cinema.

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Silvia Pezzopane
Ho una passione smodata per i film in grado di cambiare la mia prospettiva, oltre ad una laurea al DAMS e un’intermittente frequentazione dei set in veste di costumista. Mi piace stare nel mezzo perché la teoria non esclude la pratica, e il cinema nella sua interezza merita un’occasione per emozionarci. Per questo credo fermamente che non abbia senso dividersi tra Il Settimo Sigillo e Dirty Dancing: tutto è danza, tutto è movimento. Amo le commedie romantiche anni ’90, il filone Queer, la poetica della cinematografia tedesca negli anni del muro. Sono attratta dalle dinamiche di genere nella narrazione, dal conflitto interiore che diventa scontro per immagini, dalle nuove frontiere scientifiche applicate all'intrattenimento. È fondamentale mostrare, e scriverne, ogni giorno come fosse una battaglia.

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