Venezia 80 sa vivere e vuole vivere all’interno degli eventi storici, è orientatissima al futuro, come il suo manifesto firmato da Mattotti, e non è spaventata dai cambiamenti. Così afferma Roberto Cicutto prima di lasciare la parola a un confusissimo, per niente sintetico e a tratti troppo informale Alberto Barbera, con la lista dei film che vedremo al Lido.
Barbera commenta fin troppo, dilungandosi aggiungendo visioni personali e superflue: dal suo poco apprezzamento per Giorgio Diritti a quello per il “femminismo soffocante” di certo cinema negli ultimi anni, senza contare lo slur che ha usato senza alcuna attenzione al linguaggio. Una caduta di stile notevole per il Direttore della Biennale Cinema.
Come previsto, a Venezia 80 non saranno presenti le star iscritte al sindacato SAG-AFTRA, ma ci saranno quelle dei film indipendenti, oltre che produttori, registi e registe. Di seguito i maggiori titoli annunciati
Venezia 80 – Selezione ufficiale
Sono 23 i film in concorso nella selezione ufficiale di Venezia 80, di cui 15 per la prima volta al Lido e ben 6 italiani:
Comandante di Edoardo De Angelis
The Promised Land di Nikolaj Arcel con Mads Mikkelsen
Dogman di Luc Besson con Caleb Landry Jones
La Bête di Bertrand Bonello con Léa Seydoux
Hors-saison di Stéphane Brizé con Guillaume Canet e Alba Rohrwacher
Enea di Pietro Castellitto con un fitto cast in cui figura anche il padre Sergio
Maestro di Bradley Cooper con Carey Mulligan, Cooper stesso e non solo.
Priscilla di Sofia Coppola
Finalmente l’alba di Saverio Costanzo con Lily James, Joe Keery, Alba Rohrwacher, Willem Dafoe
Lubo di Giorgio Diritti con Franz Rogowski
Origin di Ava DuVernay, regista indipendente afroamericana, per la prima volta a Venezia. Qui il suo Selma.
The Killer di David Fincher (Netflix). Torna la prima volta da Fight Club (1999), con Michael Fassbender e Tilda Swinton.
Memory di Michel Franco con Jessica Chastain.
Io capitano di Matteo Garrone. Film italiano ma non in lingua italiana, per scelta del regista.
Evil Does Not Exist di Ryusuke Hamaguchi (qui il suo Drive My Car).
The Green Border di Agnieszka Holland, girato in semi-clandestinità sul confine bielorusso-polacco.
Die Theorie Von Allem di Timm Kröger.
Poor Things di Yorgos Lanthimos con Emma Stone, Mark Ruffalo (che non saranno presenti a Venezia, per lo sciopero SAG), Willem Dafoe.
El Conde di Pablo Larraín, rivisitazione vampiresca di Pinochet a 50 anni dal colpo di Stato in Cile.
Ferrari di Michael Mann con Adam Driver e Penélope Cruz.
Adagio di Stefano Sollima con Pierfrancesco Favino, Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Adriano Giannini, Francesco Di Leva.
Woman of di Małgorzata Szumowska e Michał Englert.
Holly di Fien Troch.
Fuori concorso
Tra i Fuori Concorso è da menzionare la scelta di due serie tv, I Know Your Soul e D’argent et de sang, quest’ultima che verrà proiettata interamente con tutti i 12 episodi da 50 minuti. Arriverà al Lido anche Woody Allen con Coup de Chance, Wes Anderson con il mediometraggio tratto da una storia di Roald Dahl, The Wonderful Story of Henry Sugar (e un cast stellare) e persino Travis Scott, protagonista di un’opera sperimentale di Harmony Korine (per A24) intitolata Aggro Dr1ft.
Grandi nomi fuori concorso sono anche Richard Linklater con Hit Man, Roman Polanski con The Palace e Liliana Cavani, che riceverà il Leone d’oro alla Carriera, con L’ordine del tempo. Atteso anche il sorprendente Quentin Dupieux con Daaaaaalì!
Sempre Fuori Concorso sarà anche il film di chiusura (una produzione Netflix), La sociedad de la nieve di J.A. Bayona.
Venezia 80 – Orizzonti
A Cielo Abierto di Mariana Arriaga e Santiago Arriaga
El Paraíso di Enrico Maria Artale
Behind the Mountains di Mohamed Ben Attia
The Red Suitcase di Fidel Devkota
Tatami di Guy Nattiv e Zar Amir Ebrahimi
Paradise is Burning di Mika Gustafson
The Featherweight di Robert Kolodny
Invelle di Simone Massi
Hesitation Wound di Selman Nacar
Heartless di Nara Normande, Tiao
Una sterminata domenica di Alain Parroni
City of Wind di Lkhagvadulam Purev-Ochir
Explanation for Everything di Gabor Reisz
Gasoline Rainbow di Bill Ross, Turner Ross
Housekeeping for Beginners di Goran Stolevski
En attendant la nuit di Céline Rouzet
Hokage – Shadow of fire di Shinya Tsukamoto
Dormitory di Nehir Tuna