![regie_oscar_collage FRAMED ACADEMY 2022: le migliori regie secondo noi](https://www.framedmagazine.it/wp-content/uploads/2022/03/regia-696x414.jpg)
Anche quest’anno FRAMED fa le previsioni per gli imminenti Oscar! Per tre settimane, fino al giorno della premiazione ufficiale (nella notte tra il 27 e il 28 marzo), condivideremo le nostre preferenze in alcune delle categorie più importanti.
A questo link trovate già l’articolo sulle migliori interpretazioni secondo la Redazione, ma questa settimana dedichiamo la rubrica FRAMED ACADEMY alle regie: cinque registi in gara per cinque film molto diversi tra loro. Chi meriterebbe la statuetta secondo voi? Noi abbiamo fatto qualche previsione:
West Side Story – Steven Spielberg
Mai avrei pensato che per questo 2022 la mia scelta sarebbe ricaduta su Spielberg. Ma è impossibile non consegnare la mia statuetta ideale a questa regia così sublime e dinamica che, come una danza forsennata, trascina lo sguardo nella turbolenta storia d’amore dei due giovani sfortunati. La macchina da presa è costantemente viva e quasi invadente: mostra il visibile ma cerca di lasciar trasparire anche la fragilità sommessa dei sentimenti meno evidenti. La narrazione si adagia attraverso le canzoni in un limbo movimentato destinato alla tragedia, una tragedia di cui facciamo esperienza sin nei minimi dettagli, soffrendo e danzando con i personaggi, lasciandoci totalmente andare al ritmo che Spielberg ha costruito per noi.
Coniugando la sua indiscussa abilità professionale alle possibilità virtuosistiche del musical in quanto genere cinematografico, Spielberg ci regala uno spettacolo di dinamismo dalla rara maestosità e intimità. Tra panoramiche e carrelli che, da vedute d’insieme che ci danno la misura della grandiosità delle coreografie, si immergono nel vivo dell’azione, a rivelarci dettagli, espressioni e gesti che rendono vivi i personaggi, Spielberg ci racconta con una naturalezza che è in qualche modo riuscita a sorprenderci una vecchia storia di cui è stato in grado di mettere in rilievo la (ahimè) sempiterna attualità.
![FRAMED ACADEMY west-side-story](https://www.framedmagazine.it/wp-content/uploads/2021/12/qm0p-_9A-1024x603.jpeg)
Il potere del cane – Jane Campion
Non è solo per la pioggia di premi già vinti da Jane Campion, a partire dal Leone d’argento dello scorso settembre: la regia di Il potere del cane è davvero una delle più impressionanti dell’anno. È l’incontro fra lo spazio sconfinato della Frontiera – e di tutto l’immaginario che porta con sé – e lo scavo in profondità proprio del cinema d’autore. È il desiderio ardente e represso che si fa immagine viva e pulsante, tanto nel corpo di Benedict Cumberbatch quanto nel lento indugiare della macchina da presa tra il micro e il macro, tra gli interni opprimenti e le praterie sconfinate.
![FRAMED ACADEMY](https://www.framedmagazine.it/wp-content/uploads/2021/09/powerofthedog-1024x576.jpg)
Licorice Pizza – Paul Thomas Anderson
Una storia piccola, senza divi protagonisti, ostentatamente leggera: e che, per questo, conferma ed esalta tanto più lo straordinario talento di Paul Thomas Anderson nella messa in scena. Nell’inquadrare, accostare, allontanare, far sfiorare e correre i suoi personaggi. Tra le tonalità di una bolla di vitalissima nostalgia, tra rappresentazioni (di rappresentazioni) a un passo dalla sospensione onirica e dal grottesco, la regia disegna nei dettagli la verità tenera e malinconica di corpi e anime che si attraggono e si respingono. E conferma la forza di uno sguardo che si mette, ancora una volta, in discussione. Sarebbe ora che l’Academy gli tributasse il meritato riconoscimento.
![LICORICE PIZZA. Eagle Pictures](https://www.framedmagazine.it/wp-content/uploads/2022/03/000087720003-scaled-e1647530115723-1024x507.jpg)
Drive My Car – Ryūsuke Hamaguchi
Ryūsuke Hamaguchi offre un’elegante riflessione sull’arte del teatro, definendolo uno strumento meraviglioso di rielaborazione delle emozioni. Una narrazione metateatrale, in cui i sentimenti “messi in scena” si confondono con quelli effettivamente provati. Le tre ore di lungometraggio sono risolutive e necessarie per comprendere l’intero viaggio fisico ed interiore di Kafuku, e la quasi totale assenza di musica, che subentra con i titoli di testa, solo dopo 40 minuti dall’inizio del film, è mirata nel voler rievocare i nobili silenzi, che si consumano attraverso momenti di temporanea leggerezza. I dialoghi sono brevi, essenziali, laconici, avvolgenti. E chilometro dopo chilometro, il film (e il viaggio) si conclude con la rassegnazione di un’esistenza, che alle volte, risulta essere migliore, quando viene recitata piuttosto che vissuta.
![FRAMED ACADEMY Drive My Car, regia Hamaguchi](https://www.framedmagazine.it/wp-content/uploads/2022/03/drive-my-car-1024x683.jpeg)
Belfast – Kenneth Branagh
Kenneth Branagh è probabilmente e senza esagerazione alcuna, uno dei migliori registi viventi. E il suo ultimo film, Belfast, ne è la dimostrazione. Superbamente fotografato in bianco e nero, il film racconta i conflitti religiosi dell’Irlanda attraverso le sguardo innocente di un bambino. La storia è raccontata con la profonda partecipazione di un uomo che ha vissuto gli eventi narrati, che scorrono davanti agli occhi di un pubblico incantato. Attraverso una regia monumentale, Branagh riesce a mostrare la sua commozione e l’affetto per la terra natale. Belfast è un film che merita tutta l’attenzione possibile. E oltre a un cast in stato di grazia, la regia è proprio uno dei suoi punti di forza.
di Giulia Losi
Con Belfast, ultimo lavoro del regista irlandese, Kenneth Branagh dona una regia schematica ma introspettiva e intima, che si rifà alla sua personale visione della Belfast di fine anni ’60 dove lui stesso ha vissuto. Con una precisione sullo stile registico molto simile a quello di Wes Anderson, Belfast è rappresentata in bianco e nero come a voler rappresentare qualcosa di usurato e vecchio nel tempo. Branagh guarda all’indietro, ricordando la sua infanzia e costruendo un omaggio sentito e sincero alla città e alle persone da cui è stato cresciuto.
![Belfast, Kenneth Branagh](https://www.framedmagazine.it/wp-content/uploads/2021/12/Belfast_2-1024x666.jpg)
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